2020, l’anno dell’IoT in Italia

2020, l’anno dell’IoT in Italia

Secondo il Global Mobile Consumer Survey 2019 di Deloitte, il 2020 sarà, nella Penisola, l’anno dell’Internet of Things (IoT), letteralmente “Internet delle cose”. In che senso? Cosa vuol dire IoT? IoT è un’espressione introdotta dal tecnologo Kevin Ashton, del Massachusetts Institute of Technology (MIT), ed indica una possibile evoluzione nell’uso di Internet relativa a oggetti, persone e luoghi che, essendo ora in grado di comunicare tramite la rete, generano una realtà elettronica parallela e, per certi aspetti, più “ricca” di quella offline.

Il rapporto di Deloitte, infatti, afferma che gli smartphone si sono ormai diffusi nel 93% della popolazione nostrana (nel 2018 + 6% per la fascia 65-75 anni). Inoltre, le promozioni con traffico dati illimitato (o quasi) hanno liberato gli utenti dall’“ansia di finire i GB”, requisito indispensabile per entrare nell’era dell’IoT.

Sempre secondo il resoconto, due giovani su cinque non vedono l’ora di passare al 5G, mentre all’interno delle famiglie vi sarebbe «una tendenza all’integrazione delle tecnologie smart», confermata da un incremento (+ 6%) della vendita di televisori, speaker, console, ecc. durante il 2019. «Tre italiani su cinque – si legge nel documento – sono disposti a spendere 17 euro al mese per controllare e gestire la propria casa tramite lo smartphone» e, continuando, «cinque italiani su sei vogliono vivere in una smart city»: l’IoT, in pratica, è divenuta una nuova area di sviluppo su cui investire al pari di salute, mobilità e sostenibilità energetica.