Conto corrente? Anche i minorenni possono aprirlo

Conto corrente? Anche i minorenni possono aprirlo

Anche i minorenni possono essere titolari di un conto corrente. Gli istituti di credito che offrono questa possibilità ai più piccoli sono sempre più numerosi e i conti correnti loro riservati presentano delle caratteristiche peculiari e variano in base alle fasce d’età, tra zero e dodici anni e fino a diciassette anni.

Nella prassi però occorre distinguere a seconda che il minore abbia un’età fino a dodici anni o superiore a dodici anni fino a diciassette anni

Nel primo caso più che di conto corrente si parla di libretto di risparmio, che non comprende costi di apertura né di mantenimento, non consente il compimento delle operazioni che di solito possono essere effettuate a mezzo di conto corrente ed hanno, in base alla consistenza, un tasso di interesse variabile dall’1% ed il 3%.

Per i minori fino a diciassette anni, invece, si parla di conto corrente in senso proprio. Questo, sebbene presenti dei costi ridotti rispetto ad un conto corrente ordinario, consente pagamenti e incassi, la disponibilità di una carta prepagata e la possibilità di ottenere finanziamenti per l’acquisto di beni.

Bisogna ricordare, però, che in questo caso trova applicazione l’art. 320 codice civile, in materia di rappresentanza e amministrazione del patrimonio dei figli minori. Il comma 1 della norma così dispone: “I genitori congiuntamente, o quello di essi che esercita in via esclusiva la potestà, rappresentano i figli nati e nascituri, fino alla maggiore età o all’emancipazione, in tutti gli atti civili e ne amministrano i beni. Gli atti di ordinaria amministrazione, esclusi i contratti con i quali si concedono o si acquistano diritti personali di godimento, possono essere compiuti disgiuntamente da ciascun genitore”.

Ma perché aprire un conto corrente?

Le ragioni possono essere tante. I genitori potrebbero, ad esempio, decidere di investire delle somme donate ai propri figli per tenerle distinte dalle proprie, di metterle da parte per fronteggiare eventuali esigenze future dei figli oppure di abituarli a gestire il denaro fin da bambini. 

Quali caratteristiche?

Il conto corrente per minorenni presenta caratteristiche che lo rendono molto simile al conto ordinario riservato ai maggiorenni.

Con esso è possibile, infatti, ottenere una carta di credito o un bancomat ed eseguire le seguenti operazioni:

  • prelievo;
  • pagamento di utenze, mav, bollette ed altro;
  • versamento di contanti e assegni;
  • emissione di assegni;
  • bonifici, in entrata e in uscita.

Con esso si può anche usufruire dell’internet banking e, in alcuni casi, richiedere un fido.

Ma esiste anche il conto deposito vincolato

Questo viene preferito al conto corrente quando si ha la certezza che le somme depositate in banca dal minore non verranno utilizzate prima di una certa data. Si tratta, in particolare, di un conto con un’operatività limitata che consente il compimento di alcune elementari operazioni, quali ad esempio versamenti e prelievi da e verso il conto di appoggio e il vincolo delle somme per un periodo di tempo determinato.

Un conto di deposito è molto diverso da un conto corrente ordinario e molte delle operazioni che quest’ultimo comprende non possono essere effettuate su un conto di deposito. Ad esempio, su un conto di deposito non è possibile accreditare fonti di reddito come lo stipendio o la pensione, né effettuare versamenti o prelievi e non è possibile la domiciliazione delle bollette né pagamenti tramite bancomat o carta di credito. Un conto di deposito deve essere necessariamente correlato ad un conto corrente ordinario e, tramite questo si possono effettuare operazioni classiche come il trasferimento di denaro dal conto corrente al conto di deposito. Ovviamente è possibile eseguire anche l’operazione inversa, ovvero il trasferimento di denaro dal conto di deposito al conto corrente.

Immagine di repertorio