Gli agrumi di Sicilia, ornamento e benessere sulle nostre tavole natalizie: storia e caratteristiche

Gli agrumi di Sicilia, ornamento e benessere sulle nostre tavole natalizie: storia e caratteristiche

PALERMO – Arance e mandarini: nelle tavole imbandite per le feste natalizie, sono il tipo di frutta che, tradizionalmente, primeggia.

Secondo la mitologia greca, in occasione delle nozze tra Giove e Giunone, la dea Terra avrebbe piantato in onore della sposa, in un giardino situato in un’isola, alcuni alberi dai frutti simili a sfere d’oro, simbolo d’amore e fecondità.

L’isola di cui si parla è, senza alcun dubbio, la Sicilia, che, grazie al suo particolare clima, vanta vasti appezzamenti di terreno coltivati ad agrumeti, i cui frutti sono famosi, per la qualità, in tutto il mondo.

La loro coltivazione è tra le più importanti della nostra Terra, tanto da rientrare a pieno titolo nell’elencazione dei prodotti tipici: quella di maggior rilievo è rappresentata, naturalmente, dalle arance rosse IGP ( Indicazione Geografica Protetta), dai mandarini, dai limoni e dai cedri, che si sviluppa soprattutto nelle fasce costiere.

Gli Arabi li coltivavano fin dal IX secolo e, durante la loro dominazione, li importarono in Sicilia, dove vennero impiantati aranci amari e limoni nei cosiddetti giardini, termine tuttora utilizzato, evocativo della funzione ornamentale che inizialmente gli agrumeti ebbero nell’Isola.

Succosi e dai colori vivaci, gli agrumi fanno un gran bene alla salute e quindi dovrebbero occupare un posto d’onore nella nostra alimentazione quotidiana: essi, infatti, contribuiscono a rafforzare le difese immunitarie grazie alla presenza della vitamina C e del selenio, antiossidante naturale; proteggono, inoltre, la pelle, grazie alla vitamina A e le ossa e i denti perché sono ricchi di calcio, magnesio e fosforo.

Assumere regolarmente il succo di agrumi aiuta a sviluppare una resistenza maggiore alle infezioni; grazie alla presenza di acido folico, inoltre, risulterà agevolato il processo di rinnovamento cellulare.

Essi rappresentano un prezioso rimedio per prevenire e trattare le malattie da raffreddamento, così pure influenza, stomatiti e gengiviti. Le arance e le clementine, per fare un esempio, sono dissetanti, le bevande perfette per ristabilirsi da un brutto raffreddore che spesso causa anche insonnia e inappetenza.

Gli agrumi siciliani sono ritenuti fra i migliori del mondo; anche se non autoctoni, sono diventati simbolo stesso dell’Isola, definita da Goethela terra dove fioriscono i limoni”, e sono stati immortalati in brani di famose opere letterarie, da “Lumìe di Sicilia” di Luigi Pirandello a “Conversazione in Sicilia” di Elio Vittorini. Molto apprezzati sono i limoni verdelli, e famose in tutto il mondo sono le arance rosse dette sanguinelle, il cui colore è causato dalla forte escursione termica presente sulle pendici dell’Etna. Tra queste ultime il tarocco della Piana di Catania è divenuto Presidio Slow Food.

Hanno largo utilizzo in cucina, a partire dai dolci come le bucce d’arance condite che scandiscono le feste religiose più importanti dell’anno, a un piatto tipico della cucina povera, l’insalata d’arance da condire con olio, cipollina e  finocchi. Il loro utilizzo in cucina si vede anche in ricette più elaborate, a partire dalla gelatina di mandarini e la crema di limoni, nonché come condimento per alcune pietanze di pesce e carne.

Fonte immagine – it.blastingnews.com