5G, la situazione nella Penisola

5G, la situazione nella Penisola

L’Italia si prepara al 5G. TIM ha speso, soltanto nel 2019, 2,37 miliardi per le frequenze; le città in cui le antenne di quinta generazione risultano attive sono: Roma, Napoli, Firenze, Verona, Genova, Ferrara, Bologna, Bari, Matera, Brescia e Monza. L’ex compagnia monopolista di Stato, oltracciò, conta di raddoppiare i nodi su Milano entro la fine del 2020 e di accendere anche le antenne di Bergamo, Como e Varese. L’obiettivo è servire più di 120 città italiane, 200 località turistiche e 245 distretti industriali.

Vodafone, invece, dopo un investimento di 2,36 miliardi di euro, ha attivato le antenne “per ora” in cinque capoluoghi: Milano, Torino, Bologna, Roma e Napoli. Cionondimeno, entro il 2021 spera di poter servire più di 100 città nostrane.

Fastweb, diversamente dalle concorrenti soprindicate, ha investito 3 miliardi di euro nel Fixed Wireless Access (FWA), un sistema ibrido mobile-fisso che consente di raggiungere le case dei clienti e di coprire così centri urbani di medie e piccole dimensioni. I primi test sono partiti a Bolzano e Biella; l’obiettivo è di preparare il lancio commerciale già per la seconda metà del 2020. Fastweb, in aggiunta, lavorerà sinergicamente con Wind Tre che ha testato il 5G a L’Aquila e Prato. L’amministratore delegato Jeffrey Hedberg, ha dichiarato a Wired che “l’alleanza accelererà ulteriormente il piano di fusione Wind Tre“.

Sul versante degli operatori virtuali, Linkem ha investito 300 mila euro su start up in grado di sviluppare servizi per la neonata infrastruttura. “L’obiettivo è di mettere insieme tutti i pezzi del puzzle, specie in alcune aree, come agricoltura, mobilità e trasformazione digitale delle città“, spiega Daniele Righi, direttore business e open innovation dell’azienda. L’unica antenna installata, per il momento, è quella di Catania.

Illiad, infine, che è arrivata per ultima nello Stivale, sta ancora provando a costruire la sua rete 4G. L’azienda ha comunicato di avere installato 3.100 siti lungo la Penisola, di cui 850 già attivi; su questi sta migrando parte del traffico dei 4,5 milioni di abbonati. Per il 5G, però, si dovrà attendere.