Natale a 10mila chilometri di distanza: ecco le tradizioni dei Siciliani negli Stati Uniti

Natale a 10mila chilometri di distanza: ecco le tradizioni dei Siciliani negli Stati Uniti

PALERMO – Sin dalla seconda metà del ‘800 sono stati numerosi i Siciliani che, in cerca di fortuna, sono emigrati negli Stai Uniti d’America. Arrivati dall’altra parte dell’oceano, i nostri conterranei si sono dovuti integrare. Questo, però, non ha fatto perdere il loro legame con la nostra Isola e con le nostre tradizioni e, adesso, a distanza di secoli non è strano trovare tipiche tradizioni siciliane in città come New York o Boston.

Per esempio, in alcune parrocchie cattoliche di North End a Boston, non è strano trovare presepi viventi e bande che intonano tipici canti natalizi siciliani, a volte rivisitati con l’uso di strofe in inglese. Una delle canzoni popolari più comune è “La ciaramedda“.

Se ci allontaniamo, un po’, invece, nel quartiere “Little Italy” è possibile trovare pasticcerie siculoamericane che, tra una Red Velvet e un donut, espongano nel periodo natalizio il “buccellato” o  le paste di mandorla da offrire ai parenti.

Invece, a Orlando, Tampa e New Orleans, in questo periodo, non è raro trovare ristoranti take away, quasi come delle rosticcerie, preparare pesce fritto, con rari tentativi di utilizzo del baccalà, pasta al forno e polpette col sugo che,  spesso, però vengono integrate all’interno di un unico piatto noto come “Meatballs spaghetti”.