Open day: lo “Spedalieri” di Catania apre le sue porte, parla la dirigente

Open day: lo “Spedalieri” di Catania apre le sue porte, parla la dirigente

CATANIA – Anche quest’anno il Liceo Classico Statale “Nicola Spedalieri” apre le sue porte agli studenti delle scuole secondarie di primo grado e ai loro genitori organizzando open day ogni sabato, ai quali si può partecipare registrandosi sul sito del Liceo.

Appena terminato il suo saluto agli ospiti di oggi, abbiamo parlato con la nuova dirigente scolastica reggente dello Spedalieri, dottoressa Cristina Cascio, la quale ci dice che gli open day sono stati organizzati “per far vedere ai genitori la scuola nella sua quotidianità, senza creare iniziative particolari che potessero colpire il loro immaginario ma inserendo i ragazzi interessati nella ordinarietà della scuola per far vedere loro cosa succede se si iscrivono allo Spedalieri”, gli interessati vengono infatti inseriti nelle classi per qualche ora, per sperimentare delle “lezioni tipo” che vengono offerte dalla scuola.

Abbiamo organizzato gli open day a partire dal secondo sabato di dicembre e nel tempo la suddivisione dei compiti fra insegnanti e studenti si è rivelata sempre più funzionale. Gli insegnanti mostrano i percorsi più nuovi offerti dalla scuola insieme con quelli tradizionali, e i ragazzi, fra cui anche alcuni ex allievi, offrono la loro testimonianza e illustrano quelli che sono gli elementi più gratificanti del loro stare a scuola. Poi rispondono alle domande scaturite dalla curiosità di genitori e ragazzi che poi vengono accompagnati per visitare la scuola”, continua la dirigente.

Abbiamo proseguito l’intervista facendo qualche domanda sulla scuola, focalizzandoci in particolare sul rapporto fra docenti e studenti e dirigenza scolastica, rapporto che la dirigente definisce basato su un “equilibrio soddisfacente e positivo – perché, continua – sia i docenti che gli studenti si sono dimostrati estremamente disponibili e collaborativi, sin dal mio insediamento, supportando le situazioni di criticità e seguendo le nuove linee che abbiamo dato. Spesso si sono fatti promotori di iniziative e percorsi che potevano interessarli. Abbiamo un colloquio costante con ragazzi e docenti, e sanno che la mia porta è sempre aperta”. 

Quali sono gli obiettivi che vuole raggiungere in questa scuola?

I miei obiettivi per questa scuola sono quelli coerenti con l’indirizzo di studio che questa scuola propone. Il classico dà a chi lo frequenta la possibilità di acquisire una serie di competenze non soltanto legate all’aspetto specifico dei profili d’uscita ma anche trasversali che consentono di poter intraprendere agevolmente qualsiasi tipo di percorso professionale o universitario scelto dagli allievi. L’obiettivo principale è quindi di fare in modo che il curricolo della scuola, le alternanze e tutto ciò che viene inserito nel PTOF dia al termine del percorso di studi una formazione completa e soddisfacente.

 All’interno del PTOF ci sono tutte quelle attività curricolari ed extracurricolari, le proposte di alternanza, i viaggi d’istruzione e i progetti Erasmus che insieme consentono ai ragazzi di raggiungere quelle competenze che noi ci aspettiamo raggiungano al termine del quinquennio”.

Come intende raggiungere questi obiettivi?

“Intendiamo raggiungere questi obiettivi utilizzando al massimo le risorse di questa scuola, strutturali, con le attrezzature e i laboratori presenti, e professionali, con il corpo docente che è stabile e vive questa scuola da parecchi anni, ha un buon livello di competenza e delle notevoli capacità didattiche e che quindi è in grado di trasmette il sapere – come si diceva una volta – nel modo più adeguato, tenendo conto delle innovazioni didattiche moderne e delle esigenze dei ragazzi, aprendo anche i laboratori agli allievi per renderli non più quelle porte chiuse che in genere si aprono solo per gli open days ma per renderli delle aule dove mettere a frutto le loro risorse”.

Sebbene la dirigente si sia insediata a settembre, definisce “soddisfacente” il lavoro svolto finora.

È chiaro che il primo passo è stato un momento di conoscenza della scuola e dei suoi elementi caratterizzanti, anche se un po’ sono stata aiutata dal fatto che io l’abbia frequentata, quindi ne conoscevo già la strutturazione, sebbene sia stata negli anni modificata e innovata”.