Rosaspina e il potere pedagogico delle fiabe per riflettere sulle problematiche della vita

Rosaspina e il potere pedagogico delle fiabe per riflettere sulle problematiche della vita

CATANIA – Sul palco di Roots, nell’ambito della rassegna “Il Teatro dei Giganti”, diretta da Antonella Caldarella e Steve Cable, la magia delle fiabe senza tempo e l’eterno gioco delle bambole che fantasticamente diventano i protagonisti di “Rosaspina”, la storia scritta e pensata dai Fratelli Grimm interpretata con grande bravura dalla Compagnia Castello di Sancho Panza.

Gli attori Monia Alfieri, autrice anche della regia, Manuela Boncaldo e il piccolo Mattia Boncaldo – in un teatro fatto di bambole e oggetti di uso quotidiano come candele o ombrelli – prendendo spunto dai racconti e leggende tratti dalla tradizione popolare, dalle fiabe di Andersen, Wilde e Afanasjev e dai romanzi di cavalleria, hanno realizzato una messa in scena dinamica e coinvolgente che ha conquistato l’attenzione di grandi e piccini, che attraverso il gioco di bambole realizzate a mano con fiocchi di lana cardata, tipiche dell’artigianato legato alla pedagogia steineriana, hanno rievocato momenti rituali, atavici e preziosi, che ha visto alternarsi sul palco una piccola perla teatrale a misura di bambino, lontana dal rumore e dal chiasso della televisione e dei giochi di massa a cui spesso i più piccoli sono sottoposti.

In un carosello di luci, musica ed eleganza, lo spettatore anche quello più scettico, è trasportato con giocosa meraviglia verso mondi lontani e fantastici che aiutano, attraverso un’azione pedagogica intelligente e mirata, ad insegnare valori eterni ed immutabili – come la vittoria del bene sul male -riflettendo sul senso della vita e sull’importanza di comprendere che spesso, dietro la novità e la facilità delle cose, si nasconde il marcio.