Impianto biogas a Modica, ma al confine con Pozzallo. Ammatuna: “Ci stiamo attrezzando per fare ricorso alla Regione”

Impianto biogas a Modica, ma al confine con Pozzallo. Ammatuna: “Ci stiamo attrezzando per fare ricorso alla Regione”

POZZALLO – Un nuovo caso relativo alla pericolosità degli impianti industriali per la salute pubblica ha fatto molto discutere nelle ultime settimane. Ci troviamo nella provincia di Ragusa, precisamente in contrada Bellamagna, nel territorio di Modica, ma al confine con quello di Pozzallo, dove è prevista la realizzazione di un impianto per la produzione di biogas. Questo ha scatenato l’indignazione degli abitanti di Pozzallo, soprattutto riguardo all’emissione di sostanze odorigene dannose per la salute pubblica. Inoltre l’area industriale ricade per il 90% a Modica, ma a subire la diffusione dei fumi è Pozzallo.

Si tratta di una struttura che dovrà produrre energia rinnovabile, quindi non nociva per l’ambiente, ma il punto in cui essa è prevista, che potrebbe portare degli odori sgradevoli a Pozzallo, non viene ritenuto quello giusto. Una conferma di ciò arriva proprio dal primo cittadino di Pozzallo, Roberto Ammatuna, che spiega anche come il progetto possa mettere a dura prova il turismo e l’ecosostenibilità, elementi sui quali il Comune di Pozzallo ha investito parecchio.

“La realizzazione è prevista in una zona di Modica – afferma Ammatuna – confinante con il nostro territorio, che è molto più piccolo. L’amministrazione comunale di Modica piazza le cose che non gradisce ai confini con il nostro perimetro urbano e questo non è possibile. Tra l’altro il Comune di Modica ha entrate economiche consistenti dalla zona industriale, mentre il nostro deve patire i fumi e i cattivi odori e non ha nessun vantaggio finanziario. Se vogliono costruire impianti industriali che lo facciano lontano dai confini con gli altri centri. Siamo d’accordo con l’investimento sulle energie rinnovabili, ma il nostro Comune, che negli ultimi anni ha puntato molto sul turismo, sulla pulizia e sull’ordine, non può sopportare gli odori emessi da questi marchingegni”.

Le iniziative per far sì che l’impianto non venga costruito in quel punto, anche con il coinvolgimento delle altre istituzioni e della società che si occuperà della sua costruzione, non sono affatto mancate e non mancheranno. Nella giornata di oggi a Pozzallo è infatti prevista una manifestazione, mentre non ci sono ancora novità riguardo all’incontro in Prefettura a Ragusa.

“Appena abbiamo saputo che il Suap (Sportello Unico Attività Produttive) di Modica – conclude Ammatuna – aveva concesso la licenza per la realizzazione dell’impianto, abbiamo raccolto 8mila firme con documento di riconoscimento, oltre a organizzare manifestazioni di protesta e a discutere la questione ai consigli comunali. Poi abbiamo avuto un incontro con il Comune di Modica e con la ditta, nel quale il sindaco Ignazio Abbate si è impegnato per trovare soluzioni alternative a breve termine, mentre la società si è attivata per non dover richiedere subito i lavori. Gli interessi dei nostri 20mila abitanti non si possono mettere da parte. Oggi ci sarà una grande manifestazione, mentre noi attendiamo le determinazioni del sindaco di Modica. I cittadini della contrada Bellamagna hanno fatto un ricorso al Tar che noi vogliamo rafforzare con un altro ricorso ad iuvantum, per il quale abbiamo dato mandato a un avvocato, e ci stiamo attrezzando per farne un altro ancora entro il 15 gennaio anche al presidente della Regione, Nello Musumeci. Non escludiamo di chiedere un incontro al ministro dell’Ambiente e per questo abbiamo avuto un impegno di due parlamentari del Movimento 5 Stelle. Attendiamo la convocazione del Prefetto per l’incontro nel quale dovremmo studiare insieme come muoverci”.