Preside chiede soldi per la scuola agli studenti, Leonardi si scusa: “Espressioni infelici, non volevo offendere nessuno”

Preside chiede soldi per la scuola agli studenti, Leonardi si scusa: “Espressioni infelici, non volevo offendere nessuno”

MESSINA – “Voglio esprimere il mio dispiacere per quanto sta accadendo“, queste sono le parole pronunciate da Lidia Leonardi, preside del liceo scientifico Seguenza di Messina, che negli ultimi giorni ha fatto parlare di sé per aver pronunciato due frasi infelici“.

Il discorso pronunciato dalla professoressa Leonardi, durante un’assemblea di istituto, ha provocato l’intervento del sindaco De Luca e successivamente anche del sottosegretario all’istruzione, Peppe De Cristoforo.

Stamattina la preside del liceo, attraverso un video e una lettera, ha espresso il suo dispiacere per l’accaduto e ha chiesto scusa:”La parte di video che circola in rete in questi giorni, relativa al mio discorso, contiene due infelici espressioni che involontariamente ho utilizzato e che potrebbero aver offeso alcune famiglie. Non era assolutamente mia intenzione offendere nessuno. Chiedo scusa a tutti.

Prosegue la dirigente scolastica: “Il mio discorso non voleva sminuire nessuno e chi mi conosce lo sa. Anche se ammetto che effettivamente possa apparire così, a causa della scelta infelice di alcuni paragoni e di questo mi scuso. Nella mia esperienza di insegnante e poi di preside, anche in scuole non di città ma di piccoli centri anche montani, ho incontrato studenti splendidi e famiglie piene di valori. Io stessa provengo da una famiglia non ricca, che ha fatto sacrifici per farmi studiare, perciò non potrei mai venir meno al rispetto verso persone con le quali mi identifico.”

Conclude la preside: “Sono stata preside, per anni, di un istituto professionale alberghiero e posso dire con orgoglio che ho lavorato con ragazzi pieni di passione e bravissimi nelle proprie materie di indirizzo. Conservo ancora nel cuore il loro ricordo. Mi dispiace, quindi, di non essere riuscita a far passare il pensiero che in realtà volevo esprimere. Sono sempre preoccupata di non trovare i soldi per far funzionare la scuola, che necessita di continui interventi che la Provincia non garantisce più da tempo. Ecco perché al momento dell’iscrizione sono costretta a chiedere alle famiglie un contributo di 50 euro”.

Fonte: Gazzetta del sud