PALERMO – Sono state depositate al processo per il depistaggio delle indagini sulla strage di via D’Amelio del 19 luglio 1992 le telefonate effettuate dal falso pentito Vincenzo Scarantino e registrate durante il suo periodo di protezione.
Sono decine le conversazioni avute nella primavera del 1995 con familiari, agenti di polizia e pubblici ministeri da Scarantino mentre si trovava a San Bartolomeo al Mare, in Liguria.
Il materiale è stato depositato dalla Procura di Caltanissetta. Tra gli indagati a Messina figurano anche Annamaria Palma e Carmelo Petralia, magistrati che coordinavano l’inchiesta dopo l’attentato e accusati di aver indottrinato Scarantino.
In una delle intercettazioni telefoniche proprio Petralia, in occasione di una deposizione imminente di Scarantino, avrebbe detto al suo interlocutore: “Contemporaneamente iniziamo un lavoro importantissimo che è quello della sua preparazione alla deposizione al dibattimento“.
Immagine di repertorio