Allarme Cisl: “Agroalimentare in profonda agonia”

Allarme Cisl: “Agroalimentare in profonda agonia”

CATANIA – L’agroalimentare in Sicilia è un settore in “agonia”. Da Catania a lanciare l’allarme la Fai Cisl. Oggi in occasione della mobilitazione nazionale, il sindacato ha accesso i riflettori sulle tante emergenze di un settore che con le sue filiere contribuisce con il 25% all’economia complessiva del territorio.

In via Etnea, un sit – in con banchetto e bandiere. Slogan dell’iniziativa “L’agroalimentare per la crescita lo sviluppo e il lavoro”.  In mattinata è stato consegnato in Prefettura un documento contenente alcune proposte fondamentali per il rilancio del mondo dell’agricoltura: dalle esigenze delle aziende alle tutele dei lavoratori.

Oggi gli occupati nel settore agroalimentare nel capoluogo etneo sono circa 30 mila. Di questi – secondo i dati forniti oggi alla stampa dalla federazione –  il 18% di essi non supera un monte di giornate annue di 50, quindi non  sufficienti a poter garantire i benefici previdenziali e assistenziali. Solo il 30% supera un monte giornate di 150, la maggioranza, il 52% compie una media di 100 giornate e grazie alla relativa quota di disoccupazione agricola percepita riesce a sopravvivere.

Da qui la necessità di trovare soluzioni immediate per aiutare il settore agroalimentare ad uscire dal periodo di forte difficoltà. L’appello al Governo nazionale e regionale da parte della Fai Cisl di “riportare il settore in primo piano all’interno dell’agenda politica”.

“Occorre fare pressione sulle istituzioni – ha dichiarato Pietro di Paola, segretario provinciale Fai Cisl  per riportare alla giusta considerazione che merita nell’economia nazionale l’agroalimentare. Un settore che potrebbe avere, se rafforzato, un margine di crescita enorme. Il nostro è un Paese all’avanguardia per quanto riguarda i prodotti alimentari. I nostri marchi sono appetibili ai  mercati esteri”. E aggiunge: “Negli anni abbiamo visto passare in mano straniera marchi storici, bisogna evitare che ciò crei svuotamento delle società acquisite, la delocalizzazione della produzione, chiusura di stabilimenti e perdita occupazionale”.

I lavoratori agricoli chiedono anche l’approvazione in tempi brevi della proposta di legge quadro sulla “Rete del lavoro in Agricoltura” e dicono no all’estensione dei voucher.

Non solo agroalimentare, oggi la Fai Cisl al sit – in ha parlato anche del rilancio dei consorzi di bonifica, di quello della pesca dove occorrerebbe la definizione del piano operativo nazionale per l’utilizzo di fondi strutturali europei. E infine riflettori accessi anche sulla situazione dei 4000 forestali della nostra provincia. Per quest’ultimi, il sindacato tra le proposte per dare una boccata d’ossigeno al settore, avanza il rinnovo contrattuale e un’urgente politica ambientale e di tutela del territorio di incremento e cura della superficie boschiva. Il tutto non facendo tagli, ma con un impiego più accurato del personale attraverso il riordino legislativo.

Ecco ulteriori dettagli nel servizio di Daniela Torrisi con le immagini di Guido Messina per i telegiornali di VideoMediterraneo