Divorzi, dati in crescita: Sicilia la prima regione del Meridione

Divorzi, dati in crescita: Sicilia la prima regione del Meridione

CATANIA – La Sicilia la abbiamo analizzata in molte delle sue sfaccettature, da quelle ambientali, a quelle economiche, scoprendola spesso alla fine delle classifiche. Stavolta, però, la nostra amata terra la troviamo a inizio classifica, ma di una graduatoria un po’ infelice, cioè quella concernete i divorzi.

Complice forse la possibilità del divorzio breve, negli ultimi anni sono aumentati i numeri legati a coppie che decidono di dare un taglio definitivo al contratto matrimoniale tanto che la Regione Siciliana è terza nella graduatoria nazionale per numeri di divorzi concessi dai tribunali con un totale di 5.433 (secondo i dati Istat) a fronte di un totale divorzi per il meridione italiano di 12.179. Superano la nostra isola, il Lazio con 6.308 scioglimenti di matrimonio e la Lombardia con 11.374.

Dando un occhio, invece, alla classifica Istat dei divorzi concessi per vie extragiudiziali, la Sicilia scende al settimo posto con 1.551 scioglimenti del contratto meridionale, superata da Campania (1.720), Toscana (2.601), Emilia Romagna (3.251), Lazio (3.292), Veneto (3.475), Piemonte (4.051) e al primo posto sempre la Lombardia (7.408).

Una classifica che fa riflettere, che va oltre a quelle classiche barriere economico sociali e che sembrano unificare tutto il territorio italiano, vedendo regioni con diversi prodotti interni lordi e situazioni sociali ai primi posti. Una graduatoria che mostra uno spaccato dell’Italia che non riesce più a mantenere saldo un rapporto di coppia.

Inoltre, negli ultimi 5 anni, anche la durata media di un contratto matrimoniale è scesa, passando dai 18 anni ai 15/16 anni. La Sicilia, invece, rimane ancora su una durata media di circa 18/19 anni.

A frapporsi a questi mesti dati, è il numero di coppie che decidono di convolare a nozze. Infatti, dal 2017 i matrimoni (sia civili che religiosi) sono aumentati del 6,4%, facendo salire la Sicilia nuovamente in alto nella classifiche degli indicatori nazionali. Più alte, inoltre, anche le età dei coniugi che, adesso, salgono su 30/33 anni.