Peter 2.0, un concentrato di tecnologia umano

Peter 2.0, un concentrato di tecnologia umano

Peter Scott-Morgan, 61 anni, di Torquay (Devon) nel Regno Unito, soffre della stessa malattia di Stephen Hawking e, come lui, cerca di sopravvivere grazie alla tecnologia. La collaborazione con esperti di robotica provenienti dalle migliori università britanniche gli ha permesso di diventare “l’uomo più cibernetico del mondo”, e di ottenere il soprannome di Peter 2.0.

Per superare le difficoltà dovute alla sindrome del motoneurone che, man mano, gli fa perdere la capacità di compiere movimenti volontari, ha subito diverse operazioni: ora possiede un tubo collegato allo stomaco per nutrirsi, un catetere alla vescica per urinare e una sacca al colon per defecare. Inoltre, il piccolo ventilatore che gli consente di respirare, afferma Peter, «è molto più silenzioso di quello di Darth Vader di Star Wars». Persino la sua sedia a rotelle è un concentrato di tecnologia: gli permette di stare in piedi, sdraiarsi e spostarsi celermente. Infine, gli ingegneri hanno messo a punto un avatar che, tramite un’interfaccia IA controllata con gli occhi, risponde al suo posto dallo schermo del PC.

Peter ha dichiarato di volere aiutare le altre persone affette da sindrome del motoneurone, grazie alla robotica, all’IA e alla tecnologia. È stata creata una fondazione e lanciata la campagna Right to Thrive. «Perché mi appassiono così tanto? Semplice, perché senza tutto ciò, entro la fine di quest’anno sarei stato dichiarato morto» ha affermato Peter sul suo blog.