Il terremoto, la paura e i disagi: i residenti chiedono chiarezza, il sindaco di Acireale risponde

Il terremoto, la paura e i disagi: i residenti chiedono chiarezza, il sindaco di Acireale risponde

ACIREALE – Sono le ore 4 del 26 dicembre 2018, quello che poi sarà conosciuto come il terremoto di Santo Stefano.

Alcuni stanno ancora festeggiando, altri si riposano dopo le rimpatriate con i parenti e gli amici. Inizia a tremare la terra, il letto si muove senza tregua, i lampadari barcollano. Qualcuno non avverte nulla e continua a dormire. La stragrande maggioranza, invece, si sveglia ritrovandosi impreparata sul da farsi, davanti a uno scenario da paura.

Questo è quanto accade anche a Pennisi, frazione appartenente al Comune di Acireale, dove le strutture subiscono notevoli danni a causa del movimento della faglia di Fiandaca, presente sotto il terreno.

Gli abitanti sono spaventati, alcuni scendono in strada. Tra questi, alle ore 4,38, c’è chi scrive: “Noi siamo fuori.. ma stiamo bene”. Dunque, una situazione di assoluto disagio che, nonostante i risvolti negativi, si sarebbe potuta concludere in modo ancora più “tragico” provocando danni a persone, ma che invece ha interessato solo le strutture dell’area.

Da quei momenti è trascorso quasi un anno. A raccontare la situazione attuale ci ha pensato un residente di Pennisi.

Il signor Michelangelo interviene ai microfoni di NewSicilia.it dichiarando: “La nostra casa è inagibile dal giorno del terremoto. Stiamo cercando di sistemare un appartamento meno danneggiato a spese nostre. Qualcuno con danni più lievi ha riparato le crepe ed è rientrato nelle abitazioni. Io e altre persone, non avendo gravi danni strutturali agli edifici, contiamo di rientrare per dicembre. Infine, coloro con strutture fortemente colpite dal sisma sono ancora con il punto interrogativo, nel senso che non sanno come intervenire e quando iniziare”. 

Lo stesso aggiunge: “Abbiamo presentato la domanda per una struttura ammontante a 25.000 euro. Questa, per ‘un’anomalia burocratica’, riguardante la vecchia amministrazione comunale, non ha permesso il completamento dell’opera. Adesso l’amministrazione mi ha chiesto una documentazione che deve essere elaborata dal tecnico, motivo per cui abbiamo dovuto rinunciare al contributo”.

Si è discusso anche della messa in sicurezza delle strade e delle strutture fatiscenti che si affacciano su esse: “Ci sono edifici che possono cadere in testa a qualche passante. Le case fatiscenti, realizzate in muratura antica, non hanno bisogno di altri terremoti per crollare. Con le infiltrazioni d’acqua di questi giorni o con delle semplici scosse di assestamento si possono avere conseguenze molto gravi”.

Non solo, a causa dello stesso terremoto le attività scolastiche hanno subìto delle modificazioni: “Il plesso di Pennisi, il quale conta circa 40 bambini che aumenteranno con la nuova struttura, è stato colpito dal sisma. Dunque si è proceduto all’abbattimento, poiché era una struttura in cemento armato,e alla ricostruzione in ecolegno. Tuttavia, il Comune non ha nominato la persona competente per ultimare l’opera di allacci, fossa settica, energia elettrica e idrica. I lavori sono iniziati l’11 settembre con un progetto redatto nel mese di aprile. Bastava che chi di competenza del Comune e della Protezione Civile, mettesse la firma per l’abbattimento e la struttura in ecolegno. Ciò è avvenuto in ritardo poiché il progetto è stato firmato solo a luglio, i lavori sono iniziati a settembre e, malgrado dichiarato da contratto che si sarebbero conclusi a fine ottobre, ancora i bambini non rientrano a scuola. La preside e le insegnanti della scuola Giovanni XXIII ci contattano ogni giorno per avere aggiornamenti sulla situazione del plesso, ma non abbiamo notizie dal sindaco“.

A tal proposito, è stato ascoltato ai microfoni di NewSicilia.it anche, Stefano Alì, sindaco di Acireale: “Rispetto ai terremoti del passato ci sono dei miglioramenti. Non c’è stata una personata che per via del terremoto si è ritrovata a dormire in dei container. Tutti hanno dormito prima in albergo e poi ognuno ha ricevuto un contributo per l’affitto, quindi ciascuno ha una casa”.

Per quanto riguarda gli edifici colpiti dal sisma: “C’è stata una prima Ordinanza del Governo sulla possibilità di intervenire su immobili con minori danni. Si tratta di interventi al di sotto dei 25.000 euro che hanno permesso a molte persone di rientrare nelle loro case. In ogni caso, i fondi li fornisce la Protezione Civile, non sono i Comuni a ricevere i finanziamenti”.

Per gli interventi a partire dai 25.000 euro: “Ad Acireale ci sono state soltanto 70 richieste per i 25.000 euro, di cui una buona parte sono state già trasferite al Cor. Di queste 70 richieste circa una ventina di famiglie, dopo essere stati effettuati gli interventi, sono già nelle loro abitazioni. La restante parte probabilmente ha subìto danni molto più alti”.

Il primo cittadino continua: “A giugno del 2019 c’è stata una nuova legge per la ricostruzione, di cui il commissario è stato nominato da pochi giorni poiché la nomina è passata prima dalla Corte dei Conti. Dunque si sta attivando l’ufficio per la ricostruzione significativa delle case con danni strutturali”.

Per quanto concerne la messa in sicurezza delle strade, accennata prima dal signor Michelangelo, il sindaco risponde: “L’unico vero ambito su cui c’è un ritardo è la messa in sicurezza delle strade, su questo c’è un problema. I vigili del fuoco non hanno fatto nemmeno una demolizione e i tecnici comunali non erano in grado di realizzare i progetti per la demolizione. Per tale motivo sono stati nominati dei consulenti, i quali operano da giugno. Ad agosto abbiamo consegnato i progetti alla Protezione Civile, i quali ancora non sono stati autorizzati, su questo siamo in ritardo”.

Infine, sulla situazione scolastica, altro punto su cui ci si è soffermati in precedenza, il primo cittadino dichiara: “Il plesso di Pennisi è una scuola demolita e ricostruita. Lei ha esempi di terremoto dove, prima di un anno dall’avvenimento del sisma, c’è la scuola nuovamente funzionante? Noi abbiamo avuto un problema in una scuola del centro e siamo intervenuti. Un intervento non semplice poiché 500 alunni sono rientrati nell’edificio scolastico a maggio”.

Buone notizie per il plesso di Pennisi: “Io conto per i primi di dicembre di inaugurare la nuova scuola a Pennisi e di fare rientrare i ragazzi”.

Situazione difficile, al contrario, per la scuola di Piano d’Api: “La struttura è inagibile e fortemente danneggiata dal sisma. Abbiamo affittato dei locali e, pertanto, la scuola è stata trasferita in una zona vicina, a circa 500 metri dalla frazione, con un servizio pullman per raggiungere la sede”.

In chiusura, il sindaco di Acireale aggiunge: “Per coloro che hanno avuto danni ingenti alle abitazioni, la soluzione arriverà secondo me tra il 2020 e il 2021, quando potranno rientrare negli appartamenti. Nel frattempo, essi hanno un contributo per l’autonoma sistemazione, 600/700 euro al mese che stiamo erogando alle famiglie per vivere in una casa in affitto. C’è stato un terremoto, non si tratta di incuria o scarsa manutenzione”.