Si ribellò al pizzo della mafia palermitana, revocata scorta a Valeria Grasso: “Mi sento abbandonata”

Si ribellò al pizzo della mafia palermitana, revocata scorta a Valeria Grasso: “Mi sento abbandonata”

PALERMO – È stato revocato a Roma il servizio di protezione in favore di Valeria Grasso, l’imprenditrice palermitana che ha denunciato il pizzo diventando testimone di giustizia contro il clan Madonia.

L’imprenditrice, intanto, ha dichiarato che, proprio alla vigilia della giornata per l’eliminazione della violenza sulle donne, in un periodo dove c’è un ministro dell’Interno donna, e dopo anni di impegno in prima linea contro la criminalità, si sente abbandonata.

Come ha dichiarato più volte, Valeria Grasso ha anche sottolineato che si sente una donna di Stato e che si appella per un aiuto al presidente della Repubblica e alle autorità.

L’imprenditrice ha anche raccontato che il 6 giugno scorso il compagno, titolare di un ristorante di Trastevere, ha ricevuto una busta di plastica con un piccione morto sull’albero dov’è appesa l’insegna del locale, minaccia tipica della criminalità organizzata.

Il legale della donna, avvocato Ezio Bonanni, ha dichiarato che il provvedimento di revoca è illegittimo e che sono stati richiesti accesso agli atti, copia dell’atto finale con motivazioni e infine ha lamentato la mancata partecipazione al procedimento amministrativo.

In conclusione, il legale ha annunciato di procedere con un’azione legale a carico dello Stato.

Fonte immagine: Facebook-Valeria Grasso

“Mi sento abbandonata dallo Stato”