Un autunno dedicato ai libri all’I.C. “Di Guardo Quasimodo” di Catania

Un autunno dedicato ai libri all’I.C. “Di Guardo Quasimodo” di Catania

CATANIA – Un intenso autunno dedicato ai libri quello appena trascorso all’ I.C. “Di guardo Quasimodo” di Catania, con tanti appuntamenti dedicati alla promozione del piacere di leggere, nell’ambito delle iniziative nazionali Io leggo perché e Libriamoci, che hanno interessato le classi dall’infanzia alla secondaria di I grado.

Le attività quest’anno si sono concluse con un proficuo gemellaggio, operato in collaborazione con l’Istituto superiore Principe Umberto di Savoia, in cui studenti di grado diverso sono stati protagonisti di un entusiasmante scambio culturale.

Il 15 novembre, nel teatro della “Di Guardo Quasimodo”, gli studenti del liceo hanno letto e interpretato per i loro colleghi più piccoli, con professionalità e passione, brani da I promessi sposi di Alessandro Manzoni e da Il piccolo principe di De Saint-Exupery, con incursioni nella contemporaneità con letture da Greta Tumberg (La mia casa è in fiamme), Barbara Mileto (Le rose di Gerico), Rodari e Pennac. I ragazzi delle medie hanno invece condiviso le loro recensioni digitali con i compagni, mostrando dal palco le immagini e i loro consigli di lettura sui libri letti e presi in prestito dalla biblioteca scolastica, molto attiva anche on line con un blog .

“Un momento di riflessione importante sul ruolo fondamentale della lettura nella crescita di ogni individuo”, ha sottolineato il Dirigente Scolastico Simona Perni alla fine dell’incontro. “E’ stato bello e emozionante”, hanno commentato le professoresse Valeria Turco e Anna Pometti, che hanno supportato gli alunni nell’organizzazione dell’evento, insieme alla professoressa Angela Nicolosi.

“Sono questi i momenti che ci permettono di riscoprire e apprezzare il fascino della nostra professione di insegnanti, raramente considerata per l’importanza che riveste, oggi più che mai”, hanno aggiunto. “Grazie da parte di noi tutti per l’ospitalità e per l’opportunità di poter confermare quanto leggere sia importante, non per diventare letterati o poeti, come scriveva Rodari, ma perché nessuno sia più schiavo”.

Articolo redatto in collaborazione con la professoressa Angela Nicolosi