La Sicilia ancora senza una normativa sul gioco: la relazione tecnica non convince

La Sicilia ancora senza una normativa sul gioco: la relazione tecnica non convince

PALERMO – Mesi di silenzio, ed è poi arrivata una nuova battuta d’arresto per la legge sul gioco in Sicilia che, ricordiamo, è l’unica regione in Italia che non ha ancora normative in materia di gioco, che è appannaggio di Sindaci e Amministrazioni secondo la normativa discussa, nell’ottobre del 2018, dall’Assemblea Regionale Siciliana.  Tra l’altro si parla di una Regione, in materia di gioco, virtuosa rispetto ai trend nazionali. Per quel che riguarda infatti la spesa media pro capite in gioco d’azzardo, la Sicilia è tra le ultime regioni italiane. Tra Trapani, Agrigento, Siracusa le cifre spese, rispetto ai trend nazionali, sono nettamente inferiori e Caltanissetta si laurea regione con la minor spesa pro capite nel corso del 2018: -243 euro, complice anche la vincita record dell’aprile 2018 di 130 milioni di euro.

Il testo, nato dall’accorpamento di tre proposte, “Norme per la prevenzione ed il trattamento del gioco d’azzardo patologico”, firmato da Giancarlo Cancelleri, del Movimento Cinque Stelle, “Disposizioni di legge contro il gioco d’azzardo per la protezione dei minori e le dipendenze patologiche” di Margherita La Rocca Ruvolo dell’UDC e “Norme per la prevenzione ed il contrasto delle dipendenze patologiche da gioco d’azzardo, abuso di alcol e droghe” di Antonio Catalfamo di Fratelli d’Italia, era anzitutto stato approvato dalla Commissione Salute nello scorso mese di marzo e poi portato in esame della commissione Bilancio per il parere sulle coperture finanziarie nella seduta dello scorso 29 ottobre. La proposta è risultata infatti mancante di relazione tecnica e ritornerà in commissione per nuovi esami. Nonostante i commenti positivi della stessa ARS, si assiste ad un altro stop.

Il testo prevedeva il divieto di apertura per i centri scommesse e per gli spazi per il gioco comprendenti vincite in denaro. Nella proposta è compresa la nuova installazione di apparecchi, distanti da luoghi sensibili, su tutti scuole e parrocchie, fino a 300 metri per i comuni con meno di 50mila abitanti, 500 invece per quanti di abitanti ne hanno più di 50.000. Dal Decreto è previsto anche l’Osservatorio Regionale sul Disturbo da gioco d’azzardo, istituito per conoscere e monitorare il fenomeno, valutandone l’efficacia, e giudicando soprattutto le politiche messe in atto per il contrasto. Questo Osservatorio nelle intenzioni dovrebbe collaborare con i competenti organi statali e con le forze dell’ordine nel contrasto all’illegale. La Regione, tramite i Comuni, avrebbe dovuto rilasciare a esercenti pubblici, gestori di circoli privati, il marchio regionale anti-slot, col logo “Slot? No grazie!”. A discrezione dei Comuni la scelta di premiare chi aderisce o meno al progetto. E, di conseguenza, anche competenze in materia di controlli.

Le Asp agenti in Sicilia, invece, dovrebbero promuovere gli interventi preventivi per il rischio della dipendenza da GAP, tramite iniziative di sensibilizzazione, informazioni, educazione, per offrire primi servizi di ascolto, assistenza, consulenza sul tema del disturbo d’azzardo, con particolare riferimento al gioco online, con iniziative rivolte agli studenti di scuole secondarie di primo e secondo grado. I Servizi delle dipendenze patologiche delle Asp assicureranno inoltre l’attività di accoglienza, la valutazione diagnostica, la presa in carico e cura, il reinserimento sociale della persona affetta da Gap, il sostegno ai familiari, anche in collaborazione con le associazioni che si occupano di disturbo da gioco d’azzardo.