I giovani e le paure, dopo la vox populi arriva il parere dell’esperto. “È impressionante”

I giovani e le paure, dopo la vox populi arriva il parere dell’esperto. “È impressionante”

CATANIA – Non sempre la vita dei giovani è tutta “in rosa”, non sempre infatti la semplice e giovane età fa sì che i ragazzi vivano un periodo spensierato e lontano da ogni pensiero “nocivo”.

Prova schiacciante della “reale” identità dei “millennials” è stata una recente intervista all’interno della quale diversi giovani anonimamente hanno deciso di sfogarsi ed esprimere quali fossero le loro paure più grandi, così da dimostrare che i “nuovi” giovani non sono superficiali come sembra.

Alla luce delle profonde incertezze che in molti hanno dimostrato, è intervenuto ai nostri microfoni Marco Cappuccio, uno psicologo catanese: È impressionante leggere queste dichiarazioni e scoprire i lati più irrazionali dei giovani. Stupisce molto scoprire che i ragazzi sono solo apparentemente così spavaldi, coraggiosi e spregiudicati in riferimento ai valori, spesso anche vuoti.

Proprio così: i giovani d’oggi fanno solo finta di disinteressarsi al mondo circostante e forse tutto quel che vorrebbero è qualcuno che tenda loro la mano.

“Non è la prima generazione in cui si manifestano dissapori di questo genere, infatti paure di questo tipo sono tipiche dell’adolescenza, in quanto periodo di passaggio dall’infanzia all’età adulta – continua il dottor Cappuccio -. Sono sentimenti che esprimono la paura del cambiamento, dunque la paura per la perdita di qualcosa che possediamo o per ciò che ancora ci è sconosciuto e dunque potrebbe farci soffrire”.

“Da quel che ho potuto apprendere, la paura più comune tra questi ragazzi sembra proprio essere quella dell’imprevisto – qui l’ipotesi dello psicologo – una paura attinente ai nostri tempi perché i ragazzi non si trovano a vivere una singola realtà, ma diverse (basti pensare all’alternativa ‘virtuale’): questo li porta ad avere paura di non poter dominare e controllare tutte queste possibilità.

L’invito a chiedere aiuto, ad ogni modo, è sempre vivo perché sembrerebbe che alcune volte certe paure diventino pervasive nel quotidiano: “Questo è un problema. Nonostante la paura sia naturale e ci protegga dall’ambiente esterno, può succedere che quest’ultima prenda il sopravvento nei nostri pensieri – spiega Marco Cappuccio – ed è fondamentale non lasciarsi sopraffare da questa negatività, perché potrebbe portare alla sua stessa realizzazione.

Ad esempio, infatti, pensare che il futuro non riservi nulla può limitare il giovane nel costruirlo e dunque, se la paura diventa eccessivamente invadente è opportuno chiedere aiuto a uno specialista.

Probabilmente saranno in tanti ad associare erroneamente il termine “psicologo” all’insanità mentale e dunque a evitare di parlare con chiunque riguardo i propri problemi e le proprie angosce per non essere considerati “malati”.

“Genericamente nella cura della salute non ci si occupa solo della malattia, ma anche della promozione della salute, che serve alla prevenzione – spiega il dottore Cappuccio – quindi l’ambito sanitario psicologico si occupa sia di condizioni di malessere che potrebbero codificarsi come patologiche, e quindi come malattie, ma anche di situazioni che ancora non lo sono.

Infatti se la sopracitata paura del futuro non fa andare avanti con le tappe della sua vita, il giovane si cristallizza e può portare a isolamento e chiusura: lì la paura si sarà avverata e si potrà parlare di malattia.

“Siamo ormai troppo abituati ad andare dal medico – conclude Marco Cappuccio – senza capire che in buona misura le prestazioni sanitarie sono preventive e dunque è con questo spirito che si può chiedere aiuto, soprattutto in gioventù.

Immagine di repertorio