Foodtech: arriva la “carne sintetica spaziale”

Foodtech: arriva la “carne sintetica spaziale”

Il 26 settembre 2019 una società israeliana, la Aleph Farm, utilizzando il dispositivo di stampa 3D dell’azienda russa 3D Bioprinting Solutions, è riuscita, sull’International Space Station (ISS), a produrre della carne sintetica. La macchina, in pratica, ha replicato i meccanismi di generazione cellulare dei muscoli bovini in condizioni artificiali e con una velocità maggiore.

Yoav Reisler di Aleph, in un’intervista a Space.com, ha già parlato di “biofattorie” spaziali per la produzione di massa: “Coltivare organi e tessuti stampati in 3D a gravità zero è un processo più rapido che sulla Terra: il tessuto viene stampato contemporaneamente su ogni lato, come se si creasse una palla di neve, mentre di solito si procede strato per strato. Se sulla Terra le cellule vengono condotte verso il basso, nello spazio interferiscono le une con le altre galleggiando; ciò consente di realizzare tessuti direttamente con materiali cellulari, senza altri supporti intermedi“. Secondo Reisler, inoltre, la carne prodotta sull’ISS sembrerebbe addirittura più “pura” di quella terrestre.

Nell’ottica del magnate la carne sintetica e in generale gli alimenti “foodtech” permettono di risparmiare acqua, cibo, energia, terra e d’impattare meno sull’ambiente, grazie alla riduzione considerevole delle emissioni di CO2. Gli alimenti foodtech, in poche parole, si configurano come una sfida per l’autosufficienza non solo degli equipaggi spaziali, altresì per gli abitanti della Terra.

Il pianeta va a fuoco – conclude Reisler nell’intervista – e non c’è molto tempo. L’obiettivo principale dell’umanità diventa assicurarsi che la nostra ‘casa’ resti la stessa anche per le prossime generazioni”. Didier Toubia, cofondatore e CEO di Aleph Farms, è d’accordo: “Nello spazio non abbiamo 10 o 15 mila litri di acqua per allevare bovini. La carne sintetica è un cambiamento di prospettiva che garantisce sicurezza alimentare per le generazioni a venire, salvaguardando le risorse naturali”.