Palermo, brutta partita, bella vittoria

Palermo, brutta partita, bella vittoria

PALERMO – Il Palermo torna da Nola con tre punti pesantissimi, arrivati alla fine di una partita brutta, difficile e senza trame di gioco degne di nota, al cospetto di un Nola combattivo, ostico e mai domo.

Alla luce di queste considerazioni, mai vittoria fu più bella, perché questa è la Serie D, perché gli avversari contro i rosanero giocano sempre la partita della vita e perché tra mille difficoltà gli uomini di Pergolizzi hanno finora vinto tutte le partite disputate.

Il gol di Lancini, che, al 10° minuto del secondo tempo, ha sancito il risultato finale è tanto prezioso quanto fortuito, poiché è scaturito da un calcione sbilenco del difensore rosa al pallone che ha carambolato sul palo alla destra di Anatrella per finire poi in fondo al sacco.

Dopo il gol del Palermo, i giocatori del Nola hanno aumentato la carica agonistica fino, se non oltre, al limite consentito, tanto da finire in dieci per l’espulsione al 76° di Catavere, reo di aver appioppato una gomitata a Doda con il pallone lontano.

Pergolizzi aveva mandato in campo il Palermo con il tradizionale 4-3-3, con Mauri e Sforzini rispettivamente al posto di Martinelli e Ricciardo. Era poi passato al 4-4-2 e aveva chiuso la gara con il 4-5-1, senza apprezzabili migliorie sul piano del gioco.

La partita è stata brutta pure per il campo di dimensioni ridotte, che ha impedito le manovre ad ampio respiro. E i tifosi rosanero da casa hanno patito anche le riprese da bordo campo, prive della qualità necessaria per apprezzare il gioco dagli spalti, come succede nelle altre categorie.

Ma questa è la Serie D, dalla quale è obbligo scappare al più presto possibile. E allora ben vengano le vittorie guadagnate con i tiri sbilenchi, perché portano tre punti e avvicinano all’unico obiettivo della stagione: approdare in Serie C.