Vittoria, il sindaco replica a Rifondazione: “Nessun conflitto d’interessi. È  macchina del fango”

Vittoria, il sindaco replica a Rifondazione: “Nessun conflitto d’interessi. È macchina del fango”

VITTORIA – Il sindaco, Giuseppe Nicosia, replica alle dichiarazioni rilasciate dagli esponenti di Rifondazione comunista a proposito della liquidazione delle spese legali all’avvocato Anna Iachella.

“Macchina del fango, ignoranza e scopiazzatura di un messaggio diffamatorio di Aiello – dichiara il primo cittadino – per il quale sento già odore di risarcimento danni, stanno alla base dell’uscita di Rifondazione, che era inesistente da oltre un anno e che oggi si risveglia porgendo una bufala all’opinione pubblica. Non è mai esistito né mai esisterà un conflitto d’interessi del sindaco Nicosia, tanto meno con il proprio studio professionale, che non ha mai ricevuto in questi anni di sindacatura, né quando il sottoscritto era un semplice assessore, un incarico e un minimo segnale di attenzione”.

“Nessuna delibera di incarico – prosegue il sindaco – è mai stata predisposta in favore familiari né di affetti sentimentali né tantomeno di componenti del proprio studio professionale, perché a differenza di chi oggi diffama io ho moralità, eticità e senso delle istituzioni da regalare e da insegnare tanto ai Rifondatori quanto, figuriamoci, ad Aiello”.

“La notizia di un incarico della giunta municipale – spiega Nicosia – a un componente del mio studio legale è fasulla: in realtà, la liquidazione delle spese legali è stata effettuata in favore di ex amministratori accusati ingiustamente e calunniati, che hanno fatto valere le loro ragioni in giudizio e hanno dimostrato la loro innocenza. In tali casi la legge prevede che gli amministratori e i funzionari accusati ingiustamente e che risultino innocenti al giudizio penale possano essere rifusi delle spese affrontate per sostenere un ingiusto processo”.

“È una norma opportuna, di democrazia e di larga utilizzazione nel passato – conclude il sindaco – anche da parte di Aiello, i cui processi sono costati centinaia di migliaia di euro alle casse dell’Ente, per spese legali sostenute nei confronti degli avvocati che di volta in volta lo hanno rappresentato. Così è stato anche stavolta, perché i signori Macca e Mezzasalma, e anche altri, e dunque non il Comune, hanno personalmente scelto i loro legali, come hanno fatto altri assessori o io stesso, quando siamo stati coinvolti in procedimenti penali, e una volta assolti o hanno ottenuto il rimborso delle spese già pagate o hanno chiesto di devolverle direttamente all’avvocato che ancora non è stato pagato. Dunque, nessun incarico del Comune, e comunque nessuna criticabilità della libera scelta dei singoli imputati amministratori di rivolgersi a studi e professionisti che hanno dimostrato, a differenza di altri casi, di saperli difendere e di mietere successi professionali, e per la cui buona pubblicità ringrazio i diffamatori”.