Situazione critica nelle scuole italiane: protesta dei Dirigenti Scolastici per la mancanza di sicurezza

Situazione critica nelle scuole italiane: protesta dei Dirigenti Scolastici per la mancanza di sicurezza

CATANIA – Domani, 30 ottobre, si terrà a Roma, in piazza Bernardino da Feltre, una importante manifestazione, che vedrà coinvolti i Dirigenti Scolastici italiani, riuniti in protesta per l’impossibilità di garantire la sicurezza nelle scuole, ritrovandosi ad operare in istituti con strutture non a norma e non supportati da sufficienti risorse per la formazione e la retribuzione di figure professionali, a garanzia di  interventi urgenti e necessari sulle infrastrutture.

“Ciò determina una situazione insopportabile e inaccettabile per le responsabilità civili, penali e amministrative che la legge impone” si legge nel comunicato stampa dell’evento; “la situazione incide negativamente anche negli obblighi professionali in tema di direzione, coordinamento e valorizzazione delle risorse umane, nonché di organizzazione delle attività didattiche“.

La figura del Dirigente non può assolvere a quella di datore di lavoro, in quanto non determina il numero di persone da assegnare alla propria istituzione, non sceglie il personale, non ha le risorse economiche per gestire la sicurezza degli edifici o per la nomina di consulenti esperti esterni e la formazione di personale interno da adibire al controllo delle strutture, al primo soccorso e a operazioni antincendio; non può essere pertanto considerato responsabile di qualunque incidente o azione commessa dalle figure che lo collaborano. Da qui la richiesta dell’abolizione o la modifica del decreto 292/96, pensata per le aziende e inapplicabile al contesto scolastico.

Non possiamo più accettare tutto questo. Non lo vogliamo più accettare“: perentorie le affermazioni dei D.S.. Si annunciano, pertanto, l’applicazione rigida del decreto 81/08, con conseguente chiusura dei plessi con evidenti carenze di garanzie di sicurezza, e querele alle competenti Procure, riguardo le inadempienze degli enti alle certificazioni ufficiali, quali il Certificato Prevenzione Incendi.

Gli organizzatori  della manifestazione sono Teodoro Musacchio del Molise e Pietro Rapisarda di Torino.

“Le scuole ci vengono consegnate non a norma e ci viene imposta la responsabilità di attuare delle misure compensative che possano in qualche modo sanare la situazione che non è sanabile” dichiara ai nostri microfoni il dott. Pietro Rapisarda, Dirigente Scolastico dell’ IPS “J.B. Beccari” di Torino. “Siamo datori di lavoro de iure, ma de facto non deteniamo le risorse economiche per gestire le strutture, né per l’assunzione o la formazione del personale, e non abbiamo neanche la possibilità di decidere qual è il personale da assumere né in quantità né in qualità (vengono assegnati 3 collaboratori per 300 bambini).”

Noi combattiamo perché ai Dirigenti venga riconosciuto un ruolo più didattico piuttosto che burocratico, di competenza sicuramente degli enti locali. Le strutture scolastiche italiane al 90% non sono idonee: mancano le certificazioni di sicurezza ed è punibile ai sensi di legge un’eventuale decisione, da parte del D.S., di chiudere l’istituto“: queste le parole della dott.ssa Marcella Marsico, Dirigente Scolastico dell’Istituto Comprensivo “L. Milani” di Potenza Quarto. “La realtà è che i tagli per gestire i fondi economici italiani sono stati fatti su scuola e sanità. Evidenti le conseguenze: ci manca il personale; esso viene assegnato in funzione del numero degli alunni, ma nessuno considera quanti alunni con handicap ci sono e quanto sono grandi gli istituti. La nostra richiesta quindi è sicurezza degli edifici e aumento del personale”.

Cetty Tumminia, Dirigente Scolastico dell’I.c. Fontanarossa di Catania, afferma: “Davanti alla problematica sicurezza, non fa differenza essere una scuola del nord, piuttosto che del centro o del sud dello Stivale: siamo tutti sulla stessa barca. Tutto nasce da una malsana normativa che, rendendo noi ‘datori di lavoro’, ci riversa addosso tutta la responsabilità, dimenticando che le strutture scolastiche sono proprietà dell’ente locale, il quale ha di fatto il compito della manutenzione straordinaria, e che non abbiamo neanche gli strumenti economici per potercene occupare”.

“Altro filone del problema sicurezza – continua la dott.ssa Tumminia – è la mancanza di personale per il controllo interno: io dirigo otto plessi grandi, su tre piani con più uscite di sicurezza che devono stare aperte per legge, ma non sono controllate perché esiste un solo bidello a piano. Noi abbiamo, negli anni, allertato i nostri sindacati di comparto, con pochi risultati; abbiamo, quindi, ritenuto opportuno muoverci come categoria in maniera indipendente, tanto che domani ci sarà la partecipazione ufficiale di un solo sindacato (DIR presidi). Ho scritto personalmente lettere ‘di fuoco‘ ai vari sindaci della città che si sono succeduti: da sei anni sono in attesa di un finanziamento di 1.730.000 euro, stanziato per lavori di ampliamento e messa in sicurezza del plesso Vaccarizzo contrada Codavolpe, perso in passaggi burocratici infiniti, ancora a me non chiari”.

Fonte immagine – ilsole24ore.com