Intasca soldi da 2 aziende ittiche sequestrate alla mafia: arrestato amministratore giudiziario

Intasca soldi da 2 aziende ittiche sequestrate alla mafia: arrestato amministratore giudiziario

TRAPANI – Ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari. Questo è il provvedimento notificato dalla Dia di Trapani nei confronti dell’amministratore giudiziario Maurizio Lipani, accusato di essersi intascato somme di denaro provenienti da due aziende ittiche sequestrate al boss trapanese Mariano Agate, per un ammontare di circa 350mila euro.

Sono stati ipotizzati i reati di peculato e autoriclaggio. Nella stessa indagine sono finiti in carcere anche il figlio del capomafia trapanese vicinissimo a Totò Riina e deceduto nel 2013, Epifanio Agate, e la moglie Rachele Francaviglia; nonostante il provvedimento di sequestro avrebbero continuato a gestire parte del patrimonio di “famiglia”.

Maurizio Lipani, che è un noto commercialista palermitano, avrebbe distratto a proprio personale vantaggio, mediante prelevamenti di contante e bonifici inviati sui propri conti personali, somme di pertinenza delle aziende sottoposte a sequestro ai coniugi Agate e di altre aziende colpite da vincoli cautelari dell’autorità giudiziarie a lui affidate in qualità di custode o amministratore giudiziario, omettendo di adempiere agli obblighi di rendicontazione.

Sono al setaccio della Dia i conti bancari di altre decine di società e imprese affidate in amministrazione giudiziaria all’uomo dalle quali si sospetta che il professionista possa aver distratto altro denaro. Le indagini riguardano anche eventuali collusioni del commercialista con soggetti sottoposti a misure di prevenzione.