Salute mentale: vincere i tabù per chiedere aiuto e ritrovarsi

Salute mentale: vincere i tabù per chiedere aiuto e ritrovarsi

Poche canzoni sono riuscite a descrivere il tormento di una mente in difficoltà come “Sognando” di Don Backy. Con precisione, sofferenza e delicatezza. Inferno e poesia, insieme.

(Ri)Ascoltarla oggi, in occasione della giornata mondiale dedicata alla salute mentale, vuol dire ricordare che una mente sana è quanto di più prezioso si possa possedere. Che curare cervello e anima è fondamentale per se stessi e per chi si ha intorno. Un individuo sano, infatti, contribuisce a creare una coppia, una famiglia, una comunità e una società sana.

Le malattie mentali non fanno discriminazioni, colpiscono in modo assolutamente democratico, senza distinzioni di età, sesso, estrazione sociale, provenienza geografica, religione, professione, eccetera.

Ogni anno sono in aumento, eppure i tabù e i pregiudizi che le circondano sono ancora troppi e troppo saldi. Ma non c’è vergogna, non c’è paura, né imbarazzo che tenga quando si tratta di ammettere di aver bisogno di aiuto, di chiedere sostegno, per ascoltarsi davvero e per non mollare.

E anche quando si supera lo scoglio dei preconcetti, sono due gli elementi che potrebbero “esercitare” maggiore resistenza in coloro che vorrebbero ricevere un supporto valido ma che credono di non poter ottenere. Tempo e denaro. Se per il primo la soluzione risiede già nella volontà di trovare l’approccio giusto per la guarigione e, quindi, trovare anche una porzione di minuti da dedicare alla cura di sé, per il secondo ostacolo basti ricordare che esistono numerosi consultori nei quali è possibile avere assistenza psicologica gratuita o a costi ridotti.

Quindi la prossima volta, alla domanda “come stai?” cerchiamo di rispondere con più coraggio e onestà verso noi stessi, senza paura di essere giudicati ma solo con il desiderio di impegnarsi a stare bene.

Fonte immagine: psychiatria.esculap.com