Sugar tax: cosa ne pensano i genitori catanesi

Sugar tax: cosa ne pensano i genitori catanesi

CATANIA – Il nuovo Governo giallo rosso non appena insediato ha cominciato a discutere di alcune proposte che vorrebbe portare avanti, spiegandone anche i motivi e le eventuali conseguenze.

Tra questi, una delle questioni che sta facendo molto discutere è la sugar tax. L’iniziativa è promossa dal ministro dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca, Lorenzo Fioramonti e, sostenuta dal presidente del Consiglio, Conte.

Nello specifico si tratta di un sovrapprezzo da applicare a bevande zuccherate e merendine. Tra gli obiettivi principali ci sarebbe quello di indirizzare i cittadini verso delle scelte salutari e sostenibili.

Tassare atteggiamenti dannosi per disincentivarli, significa alleggerire anche i costi dello Stato.

In un Paese come l’Italia in cui obesità e diabete sono in costante crescita, soprattutto nelle fasce d’età più basse, un intervento del genere potrebbe portare dei benefici a tutto il sistema sanitario nazionale.

Ma cosa ne pensano i genitori catanesi di questa riforma? Daniela, madre e insegnate la reputa inutile: “Se sono veramente dannosi, andrebbero tolti i distributori dai luoghi pubblici (scuole e uffici). Se ad andarci di mezzo è la salute dei giovani, perché non tassare le aziende produttrici invece che infierire sempre sui consumatori?“.

I soldi recuperati attraverso la sugar tax verrebbero reinvestiti in progetti educativi e sanitari. Certo è che, senza un piano di educazione alimentare ben strutturato, questa tassa andrebbe a infierire ulteriormente sulle tasche degli italiani, inutilmente.

Mario, genitore 50enne non vede di buon occhio questa tassa: “Non mi piacciono le limitazioni imposte alle spese dei consumatori. Ognuno è libero di intossicarsi come meglio crede. Se una sostanza è veramente dannosa, andrebbe tolta dal mercato“.

Non mancano coloro che si preoccupano per i posti di lavoro. Disincentivare l’acquisto influirebbe negativamente sul fatturato delle aziende, che potrebbero rivalersi sui lavoratori.

Dall’altro lato, questa, potrebbe essere visto come uno stimolo per la produzione di prodotti migliori con meno zuccheri e meno dannosi per la salute.

Resta ancora aperta e accesa la discussione sulla questione, ma quello che non è chiaro è se l’oggetto principale di questa manovra si la salute dei più giovani o il recupero di risorse economiche, che spesso prende il sopravvento su tutte le altre mosse intraprese dai governanti.

Immagine di repertorio