Ancora in dubbio il destino del Lido dei Ciclopi di Aci Castello: Cgil e Filcams chiedono risposte

Ancora in dubbio il destino del Lido dei Ciclopi di Aci Castello: Cgil e Filcams chiedono risposte

ACI CASTELLO – Da tempo la Cgil e la FILCAMS CGIL di Catania chiedono un incontro al Consiglio di amministrazione del Lido dei Ciclopi di Aci Castello, bene confiscato alla mafia e facente parte della srl “Ulivi”. Il sindacato chiede di conoscere il piano industriale del Lido per avere contezza del suo destino e di quello dei lavoratori a tempo indeterminato e stagionali, attivi da decenni.

Non è ancora arrivata però alcuna convocazione per indisponibilità del consiglio di amministrazione.

Il rischio, secondo i rappresentanti sindacali, è “che il bene venga lasciato privo di investimenti; quasi un presagio di dismissione, ma anche che peggiori da un punto di vista naturalistico, aspetto che invece dovrebbe essere tutelato per i clienti e per i futuri investimenti”.

In particolare, Cgil e Filcams Cgil di Catania sottolineano “la condizione di incertezza in cui si trovano i lavoratori del Lido, in particolare gli stagionali, o di coloro – non tutti- che si sono visti ridurre nei mesi la durata del contratto, da giugno a settembre. Tutto questo crea una situazione difficile ed un clima di incertezza”.

I sindacati chiedono invece notizie di prima mano, e soprattutto “di capire perché l’ Agenzia dei Beni Sequestrati e Confiscati e il cda del Lido dei Ciclopi continuino a non accettare di incontrare la Cgil”.

La Cgil e la Filcams hanno incontrato nel mese di luglio il sindaco di Acicastello, Scandurra, che ha confermato la condivisione le intenzioni dell’amministrazione precedente di avere assegnato il bene e  con la garanzia del mantenimento degli attuali livelli occupazionali.

Il sindacato chiede una progettualità in accordo con le istituzioni territoriali, a partire dall’Università, e un serio piano industriale, senza riduzione delle ore lavorative al fine di recuperare risorse.

Il bene, dal 2015, è stato affidato dalla Agenzia dei Beni Sequestrati e Confiscati, al cda, composto dall’avvocato Carpinato, presidente, dal dottor La Vecchia e dall’avvocato Polizzotto.