Misterbianco e la mafia, Corsaro: “Lo Stato ha posto fine alle umiliazioni che Di Guardo ha inflitto alla nostra città”

Misterbianco e la mafia, Corsaro: “Lo Stato ha posto fine alle umiliazioni che Di Guardo ha inflitto alla nostra città”

MISTERBIANCO – Stiamo sentendo di tutto. Teorie del complotto, accuse senza testa né piedi, l’assurdo di un sindaco che si permette di dire che l’azione del Governo nazionale ‘obbedisce alla logica del potere mafioso’. Ma la realtà è questa: lo Stato ha sciolto per mafia il Consiglio di Misterbianco. Lo Stato ha posto fine alle umiliazioni che l’amministrazione Di Guardo, travolta dalle inchieste della magistratura, ha inflitto alla nostra città“.

Parla così Marco Corsaro, capogruppo dell’opposizione consiliare a Misterbianco, dopo che il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, ha deliberato lo scioglimento per diciotto mesi del Consiglio comunale misterbianchese “a seguito di accertati condizionamenti – si legge nel comunicato – da parte delle locali organizzazioni criminali“.

Siamo amareggiati, è vero, disorientati. Non avremmo voluto finisse così. Più volte lo avevamo detto – ricorda Corsaro, componente del gruppo “Guardiamo Avanti” assieme ai consiglieri Lorenzo Ceglie e Rossella Zanghìanche scendendo in piazza: Di Guardo, i suoi assessori, dovevano dimettersi, andarsene a casa per evitare a Misterbianco la figuraccia nazionale dello scioglimento. Non l’hanno fatto perché per loro la politica è solo egoismo e amore della poltrona. Oggi però lo Stato ha ristabilito la legalità al Comune di Misterbianco. Nulla, infatti, è successo per caso. Nel 2018 abbiamo assistito all’arresto del vicesindaco di Di Guardo, oltre che a gravissime accuse dei magistrati della Procura di Catania. Prima ancora avevamo visto le liste collegate al vicesindaco Carmelo Santapaola e ad altri consiglieri – i cui congiunti sono stati arrestati – prendere oltre tremila voti. Voti decisivi per dare a Di Guardo, assessori e amici, la responsabilità del nostro Comune. Un compito da loro disonorato. Ora possiamo davvero guardare avanti – conclude Corsaro – e lavorare affinché tutto questo non si ripeta”.

Anche la deputata regionale Jose Marano e il parlamentare Luciano Cantone del Movimento Cinque Stelle sono intervenuti. “Lo scioglimento per mafia del consiglio comunale – ha detto Marano – rappresenta un’onta per la comunità e un marchio infamante per la città. A pagare questa ignominia saranno i cittadini, i quali anche in termini pratici non hanno alcuna colpa. Adesso però è il momento di stare accanto alla Misterbianco onesta e pulita che vuole cambiare e dimenticare la cattiva politica che ha condotto a questo epilogo tetro. Ringrazio i nostri portavoce al consiglio comunale per il lavoro fin qui svolto, per il loro apporto e per la loro battaglia per la trasparenza. Ora più che mai serve riportare la legalità all’interno del Comune: lo si deve a tutti i cittadini“.

Adesso è arrivato il momento per i cittadini di Misterbianco di pensare al futuro – ha aggiunto Cantone – e serve un impegno da parte di tutta la comunità per dare una direzione chiara al nostro comune. Sono stati mesi intensi, ma ora inizierà un periodo ancora più importante. Misterbianco dovrà rialzarsi e andare avanti, con forza e determinazione. Quando succedono questi eventi a pagarne le tristi conseguenze sono i cittadini ma sono gli stessi cittadini che a testa alta devono riprendere in mano il loro paese. Io e la mia collega Jose Marano lavoreremo senza sosta per questa grande comunità” .
Immagine di repertorio