Caccia in Sicilia, nobile tradizione o sterminio di massa? Ecco le novità del calendario venatorio 2019/2020

Caccia in Sicilia, nobile tradizione o sterminio di massa? Ecco le novità del calendario venatorio 2019/2020

PALERMO – Dal 15 settembre scorso in Sicilia è aperta ufficialmente la stagione della caccia che si concluderà a gennaio 2020. Tante novità in materia di rispetto dell’ambiente e dei principi scientifici per la conservazione della fauna sono stati proposti dall’assessore regionale all’agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea Edgardo Bandiera.

L’assessore, all’interno del calendario venatorio 2019-2020 nel quale sono elencate provincia per provincia anche tutte le zone protette della Sicilia dove la caccia è vietata, ha accolto in molte parti il parere obbligatorio dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) che si è occupato della valutazione di modalità e tempi del prelievo venatorio e aveva chiesto alla Regione di adottare norme più rigorose per limitare l’attività venatoria e per ridurre i periodi di caccia di Beccaccia, Tortora e Quaglia le cui popolazioni in Europa presentano uno stato di conservazione sfavorevole e in preoccupante declino.

Così, in accoglimento a quanto proposto, nel decreto si legge che queste particolari specie saranno cacciabili, insieme a Merlo, Allodola, Cesena, Tordo bottaccio, Tordo sassello, Alzavola, Canapiglia, Codone, Fischione, Folaga, Gallinella d’acqua, Germano reale, Mestolone e Porciglione solo a partire dal 2 ottobre.

Tantissime, ovviamente, le associazioni contrarie alla caccia che sono scese puntualmente in campo a difesa della fauna e della natura. Ma si sono fatti sentire anche i cacciatori siciliani che hanno pesantemente criticato il calendario venatorio non accettando regole severe e restrizioni e che hanno sommerso di pesanti insulti anche l’assessore.

Così, a difesa dei cacciatori, l’on. Pietro Fiocchi, europarlamentare di Fratelli d’Italia, che ha scritto qualche giorno fa su Facebook: “Fratelli di sangue venatorio, in occasione dell’apertura della stagione venatoria ho voluto mandare un videomessaggio a tutti noi cacciatori. Condivido con voi quelli che sono gli obiettivi raggiunti a Bruxelles e il percorso che insieme ad altri colleghi stiamo tracciando. Soprattutto ho voluto fare un augurio e una raccomandazione: stiamo ligi, seguiamo le regole in modo minuzioso e non cediamo alle provocazioni, la nostra categoria è sotto attacco, i fanatici animalisti non vedono l’ora che qualcuno faccia un passo falso per scatenare la macchina del fango. Cosa ancora più importante: condividiamo la nostra passione e portiamo con noi i nostri figli, gli amici e più in generale i giovani, per fargli conoscere la nostra passione, impegniamo un giorno della nostra attività venatoria per mostrare e divulgare l’amore che abbiamo per i nostri boschi, per i nostri territori e per le tradizioni che ci portiamo dentro“.

Come è facilmente intuibile, non si concluderà mai la disputa tra chi considera la caccia una “tradizione nobile” da tramandare alle future generazioni e chi, invece, la vede come uno sterminio di massa inutile e pericoloso.

Immagine di repertorio