Parco Madre Teresa: le FOTO delle fontane distrutte, di alberi caduti e dell’erba incolta

Parco Madre Teresa: le FOTO delle fontane distrutte, di alberi caduti e dell’erba incolta

CATANIA – Disorganizzazione e menefreghismo. Sono questi i termini più utilizzati dai cittadini catanesi che frequentano il parco Madre Teresa di Calcutta di via Eleonora d’Angiò, a Catania.

L’area verde in questione si è infatti trasformata in una vera e propria giungla dove genitori con bimbi piccoli, padroni di cani con i loro amici a 4 zampe e corridori di tutte le età si trovano costretti a passeggiare facendo lo slalom tra i cespugli – diventati ormai una barriera incolta e poco curata – e alberi caduti da giorni che nessun addetto del Comune ha fino a ora raccolto.

Il piccolo parco è molto frequentato, ma da mesi è diventato invivibile per la maggior parte dei suoi ospiti. Di seguito potete visionare alcune foto che testimoniano lo stato di abbandono in cui versa la struttura, con panchine e giochi pericolanti e sommersi letteralmente dall’erba e fontanelle dell’acqua potabile distrutte.

A tal proposito, è capitato più di una volta che alcune persone abbiano cercato di risolvere il problema idrico mettendo un tubo di gomma di una ventina di centimetri al posto del rubinetto. Ebbene, puntualmente il suddetto tubo è scomparso. Chissà poi cosa se ne fa, la gente, di un pezzo di tubo di gomma usato per annaffiare e per riempire una ciotola per cani…

Altro punto fondamentale: sappiamo che l’acqua è un bene prezioso e che, soprattutto d’estate in Sicilia, non dovrebbe andare sprecato. Dovrebbe, perché in realtà se ne spreca e come! Una delle tre fontane disponibili in tutta l’area perde 24 ore su 24 da chissà quanto tempo. Anche mettendo il famoso tubo di gomma, ovviamente, l’acqua continua a scorrere inesorabilmente e, a volte, la pressione è talmente bassa da farla uscire goccia a goccia. Una volta esisteva un rubinetto. Poi, un bel giorno, al suo posto è stato trovato un cumulo di pietre e il rubinetto era sparito. “Roba da ragazzi”, si potrebbe pensare. Invece no. Qui il problema è il menefreghismo, la mancanza di rispetto dei beni comuni e soprattutto di educazione.

E in tutto questo le istituzioni dove sono? Che fine hanno fatto i giardinieri comunali? E quelli che si occupano della raccolta dell’immondizia? Domande a cui fino a ora non sappiamo dare una risposta.