“Lampedusa isola di pescatori dal cuore immenso ma anche di razzisti e di parassiti”: polemica per il post di Chef Rubio

“Lampedusa isola di pescatori dal cuore immenso ma anche di razzisti e di parassiti”: polemica per il post di Chef Rubio

LAMPEDUSA – Polemiche sul web per un recente post su Instagram di Gabriele Rubini, meglio noto con lo pseudonimo Chef Rubio, pubblicato in seguito al suo ultimo soggiorno a Lampedusa (AG).

Famoso per le sue apparizioni televisive, ma anche per i suoi recenti atti a favore dei migranti (pochi giorni fa delle immagini hanno testimoniato la sua presenza sulla Open Arms, da diverso tempo al centro di dibattiti politici e sociali e bloccata in mare in attesa di ricevere l’autorizzazione allo sbarco), il cuoco ha voluto esprimere il proprio personale pensiero sulle contraddizioni che purtroppo logorano l’isola siciliana.

“Lampedusa è un mondo nel mondo che si rivela in pochissimo tempo, ma di un tappeto non si possono guardare solo le magnifiche trame, bisogna alzarlo e vedere quanta polvere è stata nascosta sotto negli anni. È l’isola dei pescatori dal cuore immenso, della gente di mare che rispetta il prossimo e l’ambiente, degli attivisti e della resistenza, di donne e uomini coraggiosi, delle tartarughe e dei delfini, degli uccelli migratori e dei conigli, delle spiagge incantevoli e dell’acqua cristallina. Ma è anche l’isola della cocaina, della mafia e della camorra, dell’abusivismo edilizio e del nero, dei razzisti e dei parassiti, dei radar e dei tumori, del lager nella fossa e dell’indifferenza”, questa la prima parte del messaggio.

Proprio queste parole avrebbero scatenato l’indignazione generale degli abitanti dell’isola. In pochi, però, avrebbero prestato attenzione alla seconda parte della dichiarazione, in cui si fa riferimento al lato migliore di Lampedusa, quello che colpisce in positivo chi la visita e che, purtroppo, spesso si trova a essere oscurato dai problemi della malavita e dell’odio dilagante che ormai stanno distruggendo dall’interno non solo il Sud, ma tutta l’Italia.

“Lampedusa è un’Italia in miniatura, affascinante proprio grazie alle sue molteplici sfaccettature e contraddizioni. Invito tutti a venire, è stupenda davvero. Vi chiedo però un favore: spendete i vostri soldi solo nei ristoranti della brava gente, nei b&b delle belle anime, nelle barche dei pescatori onesti e nei bar di chi c’ha ‘r core grosso. A tutto il resto riservategli indifferenza, perché quella si meritano: in molti hanno speculato su date, morti e naufragi, in molti si riempiranno la bocca di aiuti e fratellanza mai vissuti in prima persona, e proprio quelli hanno cavalcato e stanno cavalcando il mito dell’isola dell’accoglienza vomitando odio e ignoranza. Da quando ho portato a galla verità scomode e ho spezzato lance a favore degli ultimi e chi con gli ultimi combatte m’hanno minacciato, insultato, aggredito e esortato a lasciare quanto prima l’isola. Per chi si stesse preoccupando relax, me so tajato e me li so magnati e ricacati ( stiamo parlando di uno sparuto numero di omuncoli e parassiti capaci solo di latrare). Detto questo me ne vado con dei ricordi stupendi, il sorriso sulle labbra e un cuore gonfio de persone perbene che ho avuto l’onore di conoscere e che spero possiate conoscere anche voi. Ps: non tornerò con Tv al seguito come in molti mi han chiesto, ma lo faccio solo per evitarvi patetiche e ipocrite stese di tappeti rossi su cui i parassiti sperano di salire. Tornerò così come son venuto, da persona comune tra le persone perbene. A presto Lampedusa”: questo è il lungo appello di Gabriele Rubini a tutte le persone che vogliono ridare splendore a una terra vittima di pregiudizi e di tante gravi situazioni da affrontare.

Immagine di repertorio