Inquinamento elettromagnetico, approvata mozione al Consiglio comunale di Catania

Inquinamento elettromagnetico, approvata mozione al Consiglio comunale di Catania

CATANIA – L’inquinamento elettromagnetico, i suoi rischi per la salute delle persone e il principio di precauzione applicato all’introduzione di nuove tecnologie di telecomunicazione sono state al centro di una mozione approvata in Consiglio comunale di Catania.

Il Comitato Cittadino Vulcania, da diversi anni, affronta la questione invitando l’Amministrazione comunale a non sottovalutarla. La mozione proposta dal Comitato e presentata, al Consiglio comunale, grazie al consigliere Daniele Bottino, ha per oggetto “l’esame ed espressione di parere sull’applicazione del principio di precauzione, prevenzione e salute pubblica relativamente alle B.T.S. (Stazione Radio Base), esposizione ai campi elettromagnetici, moratoria 5G, pianificazione territoriale urbanistico e redazione di un Regolamento Comunale”.

Sulla questione è intervenuta la presidente del Comitato, Angela Cerri: “Finalmente la mozione è stata approvata. L’aumento delle antenne installate e l’avvio in città del 5G rischia di portare l’attuale esposizione ai campi elettromagnetici oltre i livelli di saturazione. Abbiamo chiesto al Comune di Catania di monitorare il fenomeno e di valutare bene i luoghi in cui vengono installati apparati di questo tipo. In ottica di innovazione e prima di partire con implementazione del 5G su tutto il territorio comunale è fondamentale dare priorità alla salute predisponendo un piano localizzazione antenne che permetta di minimizzare l’esposizione senza bloccare il servizio. Un tema di grande attualità che ha attirato un numeroso e interessato pubblico”.

E ancora: “Noi continueremo con la nostra campagna di sensibilizzazione, andando a parlare con sindaci e amministratori, oltre che con i cittadini dei paesi etnei. Nei mesi scorsi sono stati organizzati convegni con esperti di fama internazionale in materia di tutela dall’inquinamento elettromagnetico. Si sono incontrati alcuni sindaci dei comuni etnei e i cittadini per discutere sull’importanza di una regolamentazione volta a proteggere il nostro territorio divenuto ormai terra di conquista per la sfrenata ed incontrollata installazione di Stazioni Radio Base per telefonia mobile. Sono state occasioni per fornire informazioni utili alle amministrazioni e ai cittadini. Inoltre, in collaborazione con l’Università degli Studi di Catania, il Comitato Cittadino Vulcania sta portando avanti un progetto di studio e di ricerca sull’individuazione dei luoghi della mappatura delle installazioni degli hotspot wi-fi e attività di controllo e monitoraggio delle emissioni elettromagnetiche nel quartiere Borgo-Sanzio, della città Metropolitana di Catania, preso come campione studio”.

“Il Comitato Cittadino Vulcania esprime la più sincera soddisfazione per l’approvazione della mozione sul problema dell’elettrosmog. L’Amministrazione comunale di Catania non ha sottovalutato la questione nell’interesse generale guardando anche alle generazioni future e si è adoperata fattivamente e con tempestività per intraprendere le giuste precauzioni sull’individuazione dei luoghi della mappa delle installazioni degli hotspot wifi nella città di Catania. Riconosce il problema dell’elettrosensibilità non solo per l’impatto economico e sociale ma anche soprattutto sanitario. Anche se ci troviamo davanti a una legislazione nazionale favorevole ai gestori – conclude Angela Cerri – e che lascia poco spazio alla regolamentazione da parte delle amministrazioni locali, crediamo che un lavoro condiviso di politica e cittadini sarà in grado di opporre validi strumenti normativi all’attuale strapotere dei gestori”.

Sulla questione è intervenuto anche il consigliere Daniele Bottino: “La politica deve sempre porsi l’obiettivo di migliorare la qualità della vita dei cittadini e la tutela della salute fa parte degli obiettivi primari di cui è necessario farsi carico. A tal scopo, ogni processo innovativo e ogni tecnologia non possono essere esenti da una verifica preventiva e indipendente degli effetti sulla salute e sull’ambiente. Pertanto, è necessario introdurre azioni a tutela che consentano di poter misurare gli impatti sanitari e ambientali della tecnologia e si deve finalmente attuare un processo di educazione ambientale volto non solo a far comprendere i potenziali rischi di una tecnologia dislocata in assenza di verifiche sanitarie, ma anche a definire come poterla eventualmente utilizzare per non esserne vittime, quindi – conclude Bottino – una volta che il Consiglio Comunale si è pronunciato su questa vicenda chiedo anzi, chiediamo all’amministrazione di non sottovalutare la questione, facendo un passo indietro su alcune azioni già intraprese in città sulle sperimentazioni 5G”.