Detrazione gite scolastiche 2019: tutto ciò che occorre sapere

Detrazione gite scolastiche 2019: tutto ciò che occorre sapere

Tra le spese che possono essere detratte fiscalmente e che riguardano l’istruzione dei propri figli rientrano anche quelle delle gite scolastiche.

Si tratta di spese di istruzione non universitarie, previste dall’articolo 15, comma 1 lettera e-bis), del Testo Unico delle Imposte sui Redditi, e sono classificate con il codice 12. Queste vanno indicate nel modello 730/2019 entro la scadenza prevista.

Come si evince dalle istruzioni dell’Agenzia delle Entrate, infatti, i costi sostenuti dai genitori nel 2018 per i viaggi dei figli organizzati dalle scuole danno diritto allo sconto del 19% sull’Irpef entro il limite, più alto da quest’anno, di 786 euro.

Tutti i genitori hanno diritto a usufruire dell’agevolazione, e in generale tutti i contribuenti che hanno fiscalmente a carico chi partecipa alla gita scolastica. La detrazione è applicabile anche a più di un alunno o studente e con riferimento alle scuole di ogni ordine e grado, sia statali che paritarie.

Per usufruire della detrazione Irpef del 19% sulle spese sostenute per le gite nell’arco del 2018 fino a un importo massimo di 786 euro, i genitori (o in generale chi ha fiscalmente a carico uno studente) deve compilare il modello 730 secondo le indicazioni fornite dall’Agenzia delle Entrate.

Concorrono a raggiungere il limite dei 786 euro e appartengono alla stessa categoria una serie di altri costi:

  • tassa di iscrizione e frequenza;
  • spese relative al servizio di mensa scolastico;
  • contributi volontari ed erogazioni liberali;
  • pre e post scuola;
  • contributi per l’ampliamento dell’offerta formativa;
  • assistenza al pasto.

Chi usufruisce di quest’agevolazione deve conservare la documentazione che attesta i costi sostenuti. In particolare, per le spese per gite scolastiche, per l’assicurazione della scuola e per altri contributi scolastici finalizzati all’ampliamento dell’offerta formativa (ad esempio corsi di lingua e teatro) occorre conservare ricevute o quietanze di pagamento che riportano gli importi sostenuti nel 2018 e i dati dell’alunno o studente.

Qualora il pagamento sia stato effettuato nei confronti di soggetti terzi bisogna avere l’attestazione dell’istituto scolastico dalla quale si rilevi la delibera di approvazione e i dati dell’alunno o studente.

Se il pagamento riguarda più alunni o studenti, si deve avere a disposizione l’attestazione dell’istituto scolastico dalla quale risultino i dati di ciascun alunno o studente.

Ma vi sono anche altre spese detraibili  fino al 19% riguardanti l’istruzione dei propri figli:

  • le rette di asili nido pubblici e privati e le spese per le cosiddette “sezioni primavera“;
  • spese sostenute per studenti andati all’estero, per gli esami di profitto e di laurea e per fare i test preliminari;
  • spese effettuate per frequentare corsi post universitari di specializzazione e di perfezionamento di università pubbliche e private, italiane o straniere, o master gestiti da istituti universitari (considerati solo quelli che per durata e struttura dell’insegnamento sono assimilabili a corsi universitari o di specializzazione, corsi di specializzazione, dottorati di ricerca);
  • spese eseguite per gli studenti fuori sede, quindi per contratti di ospitalità, atti di assegnazione o locazione stipulati con enti per il diritto allo studio, università e collegi universitari riconosciuti.