“Lui è subito dopo Riina e Provenzano”, le intercettazioni dell’operazione Halycon: Giovanni Lauria “a capo” della cosca mafiosa

“Lui è subito dopo Riina e Provenzano”, le intercettazioni dell’operazione Halycon: Giovanni Lauria “a capo” della cosca mafiosa

LICATA – “Lui è messo dopo Riina e Provenzano, di cui è stato il postino, sia suo che di suo cognato, oltre che coordinatore di tutte le province”. È stato definito con poche parole l’identikit di Giovanni Lauria, arrestato stamane nell’ambito dell’operazione Halycon.

In questo breve estratto, infatti, viene sottolineata la caratura criminale del pregiudicato il quale, in qualità di portavoce di Giuseppe Falsone, considerato uno dei capi di Cosa Nostra nell’Agrigentino, è stato protagonista di dinamiche associative di assoluto rilievo che hanno visto coinvolti i massimi vertici della mafia siciliana.

Nella seconda parte delle intercettazioni emerge ancor di più il suo ruolo da protagonista. Un esponente della criminalità organizzata calabrese lamenta di non aver ricevuto il pagamento per una fornitura di droga e chiede l’aiuto a Giacomo Casa (esponente della stessa Famiglia di Licata), sottolineando come i calabresi, nutrendo rispetto per l’autorità criminale di Lauria, non intendano procedere autonomamente al regolamento di conti con il siciliano in debito.

Nel terzo estratto, invece, si vede la discussione tra altri due arrestati odierni: Giovanni Mugnos e Lucio Lutri. Entrambi sottolineano la necessità di non utilizzare i telefoni in quanto intercettabili (quindi “pericolosi come bombe).

Nell’ultimo dialogo, si sottolineano le caratteristiche criminali di Giovanni Lauria: in qualità di mafioso “vecchio stampo”, il ‘professore’ rispetta le regole della “vecchia mafia” (quali il disprezzo per il traffico di droga e il divieto di uccidere donne e bambini) ma, nel contempo, è inflessibile nel punire chi si è reso responsabile di una mancanza.