Dalla nidificazione alla lotta per la sopravvivenza: Sicilia approdo della speranza per le tartarughe caretta caretta

Dalla nidificazione alla lotta per la sopravvivenza: Sicilia approdo della speranza per le tartarughe caretta caretta

PALERMO – La sua presenza, in quel di Lipari, mancava davvero da tanto tempo. Stiamo parlando della tartaruga caretta caretta, la specie di tartaruga marina più diffusa nel Mediterraneo ma, allo stesso tempo, a forte rischio estinzione.

A inizio luglio i residenti della bella isola siciliana si sono imbattuti in un incontro certamente particolare con l’esemplare di tartaruga marina, assente dalle spiagge isolane addirittura dal 2000. Diciannove anni dopo, dunque, il simpatico animale ha nuovamente fatto ritorno a Lipari per deporre le uova dei futuri nascituri e dare una speranza di ripopolazione laddove, un tempo, la tartaruga caretta caretta era padrona di casa.

La Sicilia, insieme alle coste di Grecia, Cipro, Tunisia e Turchia, si configura come l’habitat ideale per la proliferazione della specie e nei mesi estivi si moltiplicano le segnalazioni di nuovi nidi realizzati lungo i litorali. La concentrazione maggiore dei siti di nidificazione, sulle nostre spiagge, si registra nelle zone dell’Agrigentino, nel Trapanese e nell’estremità meridionale del Ragusano e del Siracusano.

Non mancano, tuttavia, le eccezioni. Soltanto poche settimane fa la Plaia di Catania è divenuta protagonista di una rara deposizione di uova da parte di un esemplare che è riuscito a farsi strada tra le piccole dune di sabbia che circondano il lido “Cucaracha”. Un anno fa, invece, sulla spiaggia di Vaccarizzo che sorge a sud della città di Catania, erano state ben 64 le “nuove schiuse”.

Eventi straordinari che non devono farci dimenticare quanto le tartarughe caretta caretta siano continuamente minacciate, così come accennato all’inizio. I fattori che mettono a repentaglio la vita di questi rettili sono molteplici e spesso legati alle azioni virulente dell’uomo che spingono le tartarughe marine a spiaggiamenti inaspettati.

Tra queste si segnalano l’attività turistica e il passaggio di natanti, in particolare nei mesi estivi, che possono rappresentare motivo di interferenza al normale processo che porta alla schiusa delle uova o alla stessa vita delle tartarughe che nuotano in mare. Due anni fa, sulla spiaggia di Ganzirri (Messina), un esemplare di tartaruga è stato miracolosamente salvato dopo essere stato falciato dall’elica di un’imbarcazione.

Un’altra seria minaccia è costituita dall’inquinamento ambientale che interessa i mari siciliani. Molti animali, infatti, rimangono impigliati in reti e plastiche o infilzati dagli spuntoni in acciaio utilizzati durante la pesca. Altri esemplari, invece, trovano la morte dopo aver ingerito rifiuti scambiati per cibo commestibile. Numerosi, infatti, sono i casi di decesso per aver ingerito buste di plastica confuse per meduse.

Immagine di repertorio