Usura bancaria a Catania, riaperto fascicolo archiviato: sotto indagine i vertici dell’Istituto e il direttore di filiale

Usura bancaria a Catania, riaperto fascicolo archiviato: sotto indagine i vertici dell’Istituto e il direttore di filiale

CATANIA – Il pubblico ministero chiede l’archiviazione per un procedimento riguardante usura bancaria, ma il G.i.p., “come spesso accade in questi casi“, archivia, ma grazie all’intervento del Codacons e del suo dirigente dell’Uffiicio Legale Regionale Avv. Carmelo Sardella, il procedimento viene prima riaperto dal Tribunale di Catania e poi, in accoglimento delle richieste di parte, il G.i.p. dispone di iscrivere nel registro degli indagati ed interrogare i vertici dell’Istituto bancario in questione, presidente e Consiglio di Amministrazione, nonché il direttore di filiale.

Sardella, che difende la parte che aveva stipulato due mutui, con soddisfazione commenta: “Il G.i.p. ha riconosciuto, conformemente a quanto dispone la Cassazione, che gli organi di vertice della banca non sono esenti da responsabilità ma al contrario sono i garanti primari della corretta osservanza delle disposizioni di legge in tema di usura. I vertici della banca non sono esonerati dall’obbligo di vigilanza e controllo della osservanza delle disposizioni di leggi, segnatamente in tema di superamento del tasso soglia e, dunque, è attribuibile ai presidenti degli istituti bancari e dei relativi consigli di amministrazione una cd. ‘posizione di garanzia’. Pertanto, il G.i.p., che già nel 2017 aveva accolto la nostra opposizione all’archiviazione del procedimento, ancora una volta, ha restituito gli atti al pubblico ministero per le ulteriori indagini richieste“, conclude l’Avv. Sardella.

Il procedimento per usura bancaria aveva preso avvio nel 2014 a seguito della denuncia del Codacons che assiste il commerciante che ha stipulato negli anni 2003-2006 dei contratti di mutuo con l’istituto di Credito in questione. La tesi accusatoria ha trovato successivamente anche la conferma da parte della consulenza tecnico-contabile disposta dal pubblico ministero procedente, che ha accertato, in entrambi i mutui, il macroscopico superamento originario del tasso soglia antiusura.

Il pubblico ministero, quindi, chiedeva una proroga dell’indagine, stante la necessità di procedere all’interrogatorio dell’indagato che aveva stipulato i mutui per conto della banca. Tuttavia, nel frattempo, cambiava il pubblico ministero titolare dell’inchiesta e l’attività non veniva svolta. Da qui, si era arrivati ad una frettolosa archiviazione che adesso viene fortemente censurata con il nuovo corso delle indagini, grazie all’intervento del Codacons.

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