Vittoria, sulla nuova giunta fuoco incrociato delle opposizioni

Vittoria, sulla nuova giunta fuoco incrociato delle opposizioni

VITTORIA – La nuova giunta, presentata dal sindaco Giuseppe Nicosia, scontenta fortemente le opposizioni che reputano i cambiamenti un semplice maquillage.

Tra gli interventi critici quello del gruppo di Fratelli d’Italia: “Si tratta di una giunta che tanto ricorda gli albori della prima giunta del governatore Crocetta (la peggiore che la Sicilia abbia avuto e giunta la quale, tuttavia, non ebbe fortuna nonostante nomi certamente autorevoli). Quella presentata ieri è stata l’ennesima occasione per il primo cittadino per inscenare l’ormai consueto e ripetitivo teatrino della sua “buona amministrazione”. Peccato che lo stesso si sia reso conto troppo tardi, nonostante lo gridassimo da anni, di quanto inefficiente e inadeguata fosse la sua azione di governo”.

“Non si conoscono – aggiunge la nota firmata da Moscato e Nicosia – né i programmi di questo fantomatico rilancio amministrativo e né l’impegno che figure stabilmente fuori sede potranno dare all’azione di governo. Bonetta e Di Modica, figure certamente di rilievo, che apporto potranno dare a Vittoria dati i lori impegni lavorativi in altra sede? Non è dato saperlo. Ancor di più, ci sarebbe da chiedersi con quali risorse economiche si vorrà dare la possibilità ai vari Bonetta e Di Modica di mettere in campo le loro idee? Quesiti ai quali ieri pomeriggio non si è data risposta. Solo l’ennesima ed inutile fitta coltre di fumo da addensare dinanzi agli sguardi dei vittoriesi. Una giunta nuova di zecca. Ma di cosa stiamo parlando? Ancora una volta del nulla. Il nulla assoluto”.

I due consiglieri criticano, inoltre, la scelta di Cannizzo etichettata come “la peggior scelta possibile” perché “rappresenta l’emblema del conflitto di interessi”.

“Consulente alle politiche sociali ieri – conclude la nota – ed assessore oggi, con stretti familiari nel consiglio di amministrazione di cooperative sociali (da lui stesso in passato amministrate) che prestano servizio per l’amministrazione comunale. A Vittoria, non si lascia. Si raddoppia”.

Anche i consiglieri Barrano, Cirica, Caruso e Sanzone criticano le scelte del sindaco sia per i tanti impegni degli assessori designati sia per la trascuratezza di Scoglitti.

“Non possiamo non rilevare – affermano i consiglieri – come, per la prima volta, nella storia della città, il sindaco ha deciso di avocare a sé la delega relativa alla frazione di Scoglitti. Questo significa che, per la prima volta, i cittadini della popolosa zona rivierasca non avranno la possibilità di interloquire periodicamente in delegazione, così come accaduto finora, con un rappresentante della Giunta, per esporgli le problematiche che, nella frazione, continuano ad essere sempre più numerose”.

“Inoltre, risulta assente – conclude la nota congiunta – al contrario di quanto accadeva in precedenza, la delega alla Trasparenza che rappresentava, comunque, un segnale di garanzia per la collettività. No, non era questa la Giunta di cui la città di Vittoria aveva bisogno”.

Anche il Movimento 5 Stelle commenta, in maniera sarcastica, la composizione della nuova giunta Nicosia parafrasando Massimo Troisi: “Non ci resta che piangere: è questo l’unico commento possibile, dopo aver assistito al regalo di Capodanno che il sindaco ha riservato al popolo vittoriese con la nomina della nuova giunta comunale”.

“Il fallimento della sua amministrazione – scrive il Movimento – che ha visto un susseguirsi di scivoloni da parte dei suoi assessori, ha trovato come unico sbocco possibile, per lui ma non per la città, sostituire gli uomini che, fedelissimi, hanno portato avanti, anzi, meglio dire, indietro, la “sua” politica. Lui, impavido come un guerriero medievale, invece di fare l’unica cosa gradita alla città, cioè rimettere il suo mandato fallimentare nelle mani dei cittadini mandandoli, democraticamente, al voto, ha preferito in perfetto stile “Crocettantistico”, cambiare gli “Ufficiali di comando”. Alcuni, come i fidati Cavallo e Cannizzo, che tutto fanno e tutto accettano, noncuranti e distaccati da quello che succede intorno a loro ed alla città”.

Per i pentastellati si tratta di un “insipido minestrone poco chiaro, facendo “sporcare”esponenti della società civile, insieme a navigati tecnici e politici (in odor di conflitto di interessi)”.