Aggressione in branco a Etnaland: il caso finisce sul tavolo del Procuratore

Aggressione in branco a Etnaland: il caso finisce sul tavolo del Procuratore

CATANIA – L’aggressione a un giovane (resa nota dal padre) all’interno di Etnaland, famoso parco acquatico di Belpasso (CT), finisce sul tavolo del Procuratore della Repubblica con un esposto-denuncia presentato dal Codacons.

Lo rende noto l’avvocato Isabella Altana, dirigente dell’Ufficio Legale Regionale dell’organizzazione a tutela dei consumatori.

“Si tratta di fatti di inaudita gravità – commenta il legale – avvenuti per futili motivi all’interno di un parco frequentato soprattutto da bambini e giovanissimi, che avrebbe potuto avere anche conseguenze peggiori”.

Dalla ricostruzione dei fatti emerge, infatti, che il ragazzo assieme ai suoi amici avrebbero chiesto spiegazioni ad altri coetanei del furto di un paio di ciabatte. Di contro, però, questi, circa una decina, avrebbero inveito contro il giovane procurandogli la rottura del naso, dello zigomo, problemi con la mandibola, varie tumefazioni sul viso, colpendolo anche con pietre.

“Presto il ragazzo sarà addirittura operato. Tutto ciò senza che nessuno intervenisse. Nessuna guardia della struttura, nessun servizio di telecamere interne. Ciò posto, si ritiene assolutamente necessario identificare i ragazzi che, agendo in branco, hanno aggredito malamente un altro loro coetaneo senza il benché minimo di resipiscenza, rendendosi responsabili di un tentato omicidio o, quantomeno, di lesioni gravi, dichiara il Codacons.

Inoltre, l’associazione ritiene che i gestori di Etnaland debbano garantire protezione ai frequentatori del parco acquatico: “In capo ai gestori dell’acqua-park deve essere riconosciuta sussistente una posizione di garanzia in relazione alla sicurezza dei frequentatori del parco acquatico. Avevano, pertanto, l’obbligo giuridico di impedire la realizzazione del rischio medesimo e il verificarsi del fatto”.

La fonte da cui scaturisce questo obbligo giuridico protettivo si trova nel contratto stipulato tra le due parti al momento dell’acquisto del biglietto di ingresso. Al riguardo, spiega Codacons, nel regolamento del parco acquatico si legge, tra le norme relative alla sicurezza, che la Direzione si impegna e si riserva il diritto di allontanare dalla struttura “gli ospiti il cui comportamento non sia conforme alle norme di sicurezza e alle disposizioni del parco”.

Secondo l’associazione di consumatori, ciò significa che il visitatore si affida alla direzione, titolare di una posizione di garanzia ai sensi dell’Art. 40, comma 2 del Codice Penale e tenuta, anche per il disposto di cui all’Art. 2051 del Codice Civile, a “garantire l’incolumità fisica degli utenti e ad adottare quelle cautele idonee a impedire il superamento dei limiti di rischio, con la conseguente affermazione del nesso di causalità tra l’omessa adozione di dette cautele e l’evento lesivo occorso a un utente del parco acquatico”.

Il Codacons, infine, dichiara di offrire assistenza legale gratuita al giovane malcapitato, che ha subìto le gravi lesioni a seguito dell’aggressione del branco.

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