AGRIGENTO – Si è conclusa la sfilata durata 3 giorni di alta moda femminile proposta da Dolce e Gabbana nella splendida location della Valle dei Templi ad Agrigento, continuata anche nei luoghi sacri più belli di Sciacca e Palma di Montechiaro.
Proprio alla Madonna di quest’ultimo paese i due stilisti, che hanno da sempre la Sicilia nel cuore, hanno donato una collana come atto di devozione e segno della loro religiosità. Ma sul gioiello in questione è nato subito uno “scontro”: durante un incontro privato di Dolce e Gabbana con le suore benedettine di clausura, i due stilisti si erano recati al monastero per consegnare in forma privata il loro dono alla Madonna. Sarebbero state, però, le stesse monache a rendere la notizia di dominio pubblico, lamentandosi del ritiro immotivato del gioiello. Secondo le suore, infatti, un delegato del vescovo di Agrigento si sarebbe presentato al monastero in piena notte chiedendo alle monache di consegnargli la collana, per non ben chiariti “motivi di sicurezza“.
Il consigliere comunale Salvatore Malluzzo parlando di “requisizione, da parte della Curia arcivescovile di Agrigento”, ha sostenuto che il gesto rappresenta una vera azione di forza, per non dire di offesa nei confronti della comunità palmese. “Il cardinale monsignor Francesco Montenegro – continua in una nota su Facebook – rappresentante della Diocesi di Agrigento, con tale azione ha lasciato intendere la poca affidabilità del paese che mio onoro di servire e di esserne cittadino. Per noi, la Madonna del Castello rappresenta uno scrigno intoccabile, una parte della nostra storia, ci fa sentire ancor di più palmesi. Per noi tutto ciò che appartiene a lei non va toccato, non va messo in discussione. Motivo per cui lancio un appello forte a monsignor Francesco Montenegro: ridia il possesso della collana alla nostra comunità”.
In una seconda nota pubblicata ieri sera dallo stesso consigliere si legge: “Sono felice che la collana donata dagli stilisti Domenico Dolce e Stefano Gabbana si trovi a Palma e che a custodirla sarà il rappresentante della città, il sindaco. Una cosa è certa: che il 6 di Luglio la collana si trovava ad Agrigento e che il 7 di luglio si trovava nella nostra città, come la si trova oggi; non solo, la stessa, sarà custodita in futuro nella casa comunale. Volevo rassicurare tutti che non intendo fare nessun passo indietro e che nei prossimi giorni, chiederò – personalmente – un incontro con il cardinale Montenegro per approfondire la vicenda. Intendo dialogare solo e soltanto con lui“.
Fonte foto: La Sicilia
