“Marionette Liberate”, il sociodramam di Roberta Curatolo

“Marionette Liberate”, il sociodramam di Roberta Curatolo

CATANIA – Tra le tele dell’artista Nunzio Papotto, nella cornice del Fab, è andato in scena il sociodramma “Marionette Liberate“, condotto dalla sociologa Roberta Curatolo e ispirato al testo di Pier Maria Rosso di San Secondo, “Marionette che passione”.

L’innovativo spettacolo, una novità per la città di Catania, è stato arricchito dalla presenza degli attori Giovanni Zuccarello, Giuseppe Gullotta e Patrizia Panebianco, insieme con il regista Sebastiano Mancuso, maggior esponente catanese della drammaturgia concepita come thriller psicologico.

Il format del socioplay molto utilizzato all’estero dà la possibilità ai protagonisti dello psicodramma di uscire ai propri limiti ponendo lo spettatore in un ruolo attivo.

Una rappresentazione incentrata sulla teoria dei ruoli dove i tre protagonisti sono contemporaneamente uomini e marionette. Tutti siamo burattini quando gli altri prendono al posto nostro le decisioni o quando ci lasciamo manovrare come pupi, perché guidati dalla passione.

Fondamentale, durante lo svolgimento dell’intero progetto psicologico, il passaggio dalle dinamiche di gruppo, volte ad analizzare la società, all’approfondimento della propria interiorità.

“Marionette liberate” è stato il primo banco di prova per la città di Catania, che ha ben riposto a questo stimolo psicologico, con il preciso obiettivo di metterlo in scena nei teatri e in contesti sempre più ampi in modo da esaminare più dettagliatamente la propria psiche e le tante debolezze più o meno nascoste in ognuno di noi.