PIAZZA ARMERINA – Il centro di recupero faunistico del Parco Ronza di Piazza Armerina rischia di chiudere battenti.
Il Parco, nato inizialmente allo scopo di avviare un’industria di produzione della carta – poi non andato in porto – rappresenta oggi una delle più grandi aree verdi attrezzate della Sicilia.
Al suo interno, era stato adibita, nel 2005, un’area destinata al ricovero, al recupero e al reinserimento della fauna selvatica, primo centro della provincia.
Un “ospedale” in piena regola che, nel corso degli anni, ha potuto contare più di 700 ricoveri tra volatili, rettili e mammiferi di diversa specie.
A distanza di 9 anni dalla sua inaugurazione, il centro di recupero faunistico rischia di diventare solo un ricordo.
I fondi per il mantenimento della struttura, affidata alla gestione della sezione provinciale della Lipu (Lega Protezione Uccelli), infatti, non sono più sufficienti a mantenere in piedi l’articolato sistema di gestione.
Complice del dissesto finanziario, la mancanza dei contributi che la Regione avrebbe dovuto assegnare per la direzione del centro.
Non è escluso che, in mancanza di soluzioni ad hoc e di mezzi di sostentamento alternativi, la direttrice del centro, Viviana Ingrasciotta, decida di chiudere la struttura.