Catania tra luci rosse e degrado, corso Martiri della Libertà invaso da profilattici usati – FOTO

Catania tra luci rosse e degrado, corso Martiri della Libertà invaso da profilattici usati – FOTO

CATANIA – Il sole picchia forte sulla parte vecchia della città dell’elefante. L’ombra degli antichi edifici e i crateri della grande incompiuta di corso Martiri della Libertà non riescono a dare refrigerio ai tanti viaggiatori che attendono di salire a bordo degli autobus extraurbani a ridosso della Stazione Centrale.

All’interno di uno di questi spazi, pochi giorni fa, è scoppiato un incendio che ha fagocitato ciò che era rimasto dell’ex rifugio di meno fortunati, oggi divenuto discarica a cielo aperto.

Appare quasi come un miraggio nel deserto il vicino boulevard inaugurato pochi mesi addietro come primo accenno di una riqualificazione urbana che si trascina a fatica. Tutta l’area, spoglia e a tratti inospitale, inizia però a popolarsi a ridosso del tramonto con la comparsa sui marciapiedi delle ragazze più ambite. Sono giovani, alcune giovanissime ma non per questo inesperte.

Gli abiti succinti e le movenze sinuose non sfuggono agli occhi dei potenziali clienti che si avvicinano famelici per osservare quei corpi da saccheggiare. Via Archimede, via Quirino Majorana Calatabiano e via Vincenzo Saitta sono, insieme a corso Martiri della Libertà, le passerelle dove sfilano le professioniste dell’amore mercenario.

Le tracce delle prestazioni sono ben visibili sui bordi delle strade, con decine di profilattici gettati a terra senza la minima attenzione per il decoro urbano. Ma Catania non è Amsterdam e San Berillo non è il De Wallen, dove il piacere della carne viene considerato una virtù a tal punto da riuscire a ritagliarsi il proprio spazio attraverso installazioni d’arte nei musei brulicanti, coffeeshop a tema edonistico e visite guidate in pieno rispetto di chi esercita la professione di prostituta.

Per costrizione o necessità, il “passìo” si estende per tutta la notte ed è interrotto soltanto dal rituale degli automobilisti che si fermano a ridosso della banchina per concordare la tariffa. I tacchi di coloro che si concedono alla bramosia carnale degli habitué, si avventurano tra i resti delle ossessioni maschili intrappolate nei recipienti in lattice.

La pulsione giace al suolo ormai inerte e si annette al degrado presente in questi angoli dove viene abbandonato di tutto, dalle bottiglie di birra ai contenitori di detersivi, dagli scatoloni agli stracci. Ci sono anche calcinacci, materiale edile, sigarette e vecchi indumenti. Ma l’attenzione resta irrimediabilmente rivolta ai profilattici, disseminati a volontà per la zona. Se corso Martiri della Libertà intende risorgere, bisognerà necessariamente fare i conti anche con la scarsa educazione dei suoi frequentatori.