PALERMO – Non c’è più pace nella sfera “Palermo Calcio“: dal sogno di ritornare in Serie A allo spettro della Serie C, cancellato dalla possibilità di rimanere in Serie B e, adesso, con la quasi certa partecipazione al campionato di Serie D.
Oltre a questo incredibile e doloroso passaggio di categoria, c’è dell’altro: sono arrivate le dimissioni del vicepresidente rosanero Vincenzo Macaione.
Divergenze operative differenti: sarebbe questa la causa che avrebbe spinto Macaione a lasciare. Queste le sue parole: “Avevo comunicato già da tempo che il mio lavoro non mi permetteva di continuare ad avere questi ruoli in società. Questa è la ragione della mia assenza a conferenze e meeting di questi giorni”.
Ma, non si tratterebbe soltanto di questo. Le divergenze operative riguarderebbero anche la vera mancanza di ruoli esecutivi e operativi, seguendo poco e niente le vicende.
Macaione è comunque amareggiato e deluso per la situazione che sta divorando il Palermo, facendolo scomparire dal professionismo: “Non mi sento responsabile di nulla – continua l’ormai ex vicepresidente rosanero –, non sono io la proprietà e di conseguenza non sono io che metto i capitali”.
Poi, una battuta sull’ex proprietà del Palermo: “Loro hanno trattato con Arkus e sempre loro hanno accettato la proposta con tutte le garanzie che il caso richiedeva”.
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