Catania, riscuote successo il convegno sulla responsabilità medica organizzato dall’Ordine degli avvocati e dall’Ordine dei medici

Catania, riscuote successo il convegno sulla responsabilità medica organizzato dall’Ordine degli avvocati e dall’Ordine dei medici

A due anni dall’entrata in vigore della legge Gelli-Bianco di riforma della responsabilità sanitaria si è voluto fare un bilancio per capire se il sistema giudiziario sul contenzioso medico-paziente funziona o va migliorato. Lo hanno fatto magistrati, medici, avvocati e altri addetti ai lavori al convegno “La responsabilità in ambito sanitario: bilanci e prospettive alla luce della legge 24/2017”, svoltosi ieri all’Hotel Nettuno di Catania e organizzato dall’Ordine degli avvocati di Catania e dall’Ordine dei medici provinciale, nonché patrocinato dal Corpo militare volontario Croce Rossa Italiana, dall’Università degli Studi di Catania e dal Policlinico Vittorio Emanuele.

Prima dell’inizio dei lavori, l’Avv. Claudia Cassella, moderatrice dell’incontro insieme al Colonnello Ercole Fragasso, responsabile relazioni esterne Corpo Militare CRI, ha mostrato alcune immagini del processo sull’omicidio di Stefano Cucchi; immagini che hanno scandito l’intero convegno.  

Ha aperto i lavori il Presidente della Corte d’Appello di Catania, Dott. Giuseppe Meliadò, il quale ha ribadito che la legge di riforma ha il compito di contemperare due interessi fondamentali:  il diritto alla salute del paziente e la serenità all’esercente la professione sanitaria. Sulla stessa linea il Presidente del Tribunale di Catania, Dott. Francesco Saverio Maria Mannino, che ha espresso parole significative: “Un medico che resti vincolato e bloccato dalla paura, che adotti una linea operativa difensiva per paura di sbagliare non fa bene a nessuno, neanche al cittadino che si rivolge a lui per essere curato. La paura non porta all’innovazione né alle soluzioni”.

Ha fatto un excursus storico della normativa sulla responsabilità medica il Dott. Giacomo Travaglino, Presidente della III sez. civ. della Corte di Cassazione, che ha messo in luce le falle del sistema ma anche i pregi della legge di riforma. In particolare l’art. 1 riesce a coniugare la sicurezza delle cure con la gestione del rischio.

Di natura più pratica l’intervento del Dott. Toni Palermo, Segretario Generale ANAAO, che ha illustrato una serie di casi clinici. Clamore e amarezza ha destato un caso di malasanità che ha portato al decesso per overdose di farmaci di una giovane donna di 34 anni.

Del medico sotto processo hanno parlato l’Avv. Pietro Granata, sotto il profilo della responsabilità penale, e il Dott. Gaetano Cataldo, giudice del Tribunale di Catania, sotto il profilo della responsabilità civile, mentre del rapporto tra il medico sotto processo e gli organi di informazione ha parlato il Dott. Nuccio Sciacca, medico ospedaliero e giornalista scientifico. L’Avv. Claudia Cassella ha fornito dati e spunti di riflessione sul contenzioso medico-paziente, mentre altri interventi si sono focalizzati sul ruolo dei periti, sulle buone pratiche cliniche in ginecologia e in telemedicina e, infine, sulla medicina narrativa e sul consenso informato.

Un incontro multidisciplinare rivolto ad una platea foltissima e altrettanto traversale, composta da medici, giudici, avvocati e militari volontari della Croce Rossa Italiana provenienti non soltanto da Catania ma anche da altre parti d’Italia a dimostrazione della portata e del valore del convegno.