Annegati e abbracciati al confine Messico-Usa, padre e figlia vittime della crisi di confine: si scatena l’indignazione globale

Annegati e abbracciati al confine Messico-Usa, padre e figlia vittime della crisi di confine: si scatena l’indignazione globale

Un’immagine sconvolgente, che suscita indignazione e invita il mondo ad aprire gli occhi di fronte agli orrori umani, quella che in queste ore sta facendo il giro del mondo: un padre e la figlia, morti per annegamento e rimasti abbracciati anche al momento della loro tremenda fine.

Si tratta di due cittadini originari di El Salvador, uno Stato del Centro America, vittime di una tragedia al confine tra Messico e Stati Uniti.

I cadaveri si trovano a faccia in giù, coperti da acqua sporca e fango in un canneto sulle sponde del fiume Rio Grande al confine con il Texas (USA), dove è in corso la costruzione del muro di separazione tra le due nazioni voluto dal presidente statunitense Donald Trump. La piccola, di circa 2 anni, ha un braccio intorno al collo del padre, l’uomo da cui cercava protezione ma che purtroppo non è riuscito, suo malgrado, a impedire che la sofferenza e la crisi nel territorio d’origine segnassero per sempre la sua vita, portandola alla più terribile delle conclusioni.

Come quella del piccolo Aylan, il bimbo di 3 anni diventato simbolo della drammatica guerra che sta devastando la popolazione siriana e delle atrocità subìte anche dai più giovani e indifesi rifugiati, la foto che testimonia il decesso del genitore e della sua bambina (scattata da Julia Le Duc) è destinata a diventare un monito per i potenti del mondo e uno strumento di sensibilizzazione per impedire che l’astio e la burocrazia diventino un ostacolo alla stessa sopravvivenza di altri esseri umani.

Naturalmente la vicenda ha scatenato forti polemiche contro la politica estera di Donald Trump, già aspramente criticata in seguito alle recenti rivelazioni sulle dure condizioni in cui vivrebbero migliaia di persone costrette a rimanere nei campi profughi al confine tra Messico e USA.

In seguito alla diffusione della notizia della morte dei due salvadoregni, il ministro degli Affari Esteri dello Stato d’origine delle vittime, Alexandra Hill, ha invitato i cittadini a non abbandonare El Salvador nonostante la crisi economica per evitare rischi e crudeli morti.

Commento immediato anche dal neopresidente del Paese del Centro America, Nayib Bukele, che si sarebbe impegnato a rimpatriare le salme di padre e figlia: “Un giorno riusciremo a cambiare questa realtà che abbiamo ereditato. Un giorno riusciremo a costruire un Paese dove migrare possa essere una scelta e non un obbligo. Un giorno riusciremo a costruire una società dove questo non accade mai. Nel frattempo, faremo quello che ci sarà possibile. Che Dio ci aiuti”.

Fonte immagine: Facebook

Fonte immagine di copertina: Ansa