Amt, tutti “a piedi” dall’1 luglio? La parola ai lavoratori. Cottone: “Con il Decreto Salva Comuni il contratto si potrebbe rinnovare”

Amt, tutti “a piedi” dall’1 luglio? La parola ai lavoratori. Cottone: “Con il Decreto Salva Comuni il contratto si potrebbe rinnovare”

CATANIA – Fa discutere ancora la questione relativa all’Amt (Azienda Metropolitana Trasporti), la società partecipata che gestisce il servizio di trasporto pubblico su gomma a Catania, per la quale diventa sempre più concreto il rischio di un blocco del servizio a partire dal prossimo 1 luglio.

Dopo aver sentito i pareri del presidente Giacomo Bellavia e dei cittadini catanesi, che potrebbero ritrovarsi a essere penalizzati in quanto resterebbero a piedi in caso di sospensione, adesso la parola passa al segretario provinciale Fast Confsal Giuseppe Cottone.

Tra i punti principali che riguardano la questione c’è sicuramente il Decreto Salva Comuni, che potrebbe portare a scongiurare il blocco, ma che nello stesso tempo ancora tarda ad arrivare, aumentandone così il rischio. Anche lo stipendio che aspettano i dipendenti gioca però un ruolo fondamentale.

“I lavoratori attendono ancora il 50 % dello stipendio – afferma Cottone – che doveva essere erogato il 27 maggio, a luglio, in assenza di novità, sarà sospeso il servizio pubblico e per queste ragioni il prossimo 25 giugno noi faremo uno sciopero. Io lamento il fatto che, dopo il comunicato della settimana scorsa che ha fatto il presidente in merito al blocco del servizio, ancora oggi non ci sono notizie. È vero che alla seduta del Parlamento di oggi doveva essere emendato il Decreto Salva Comuni, è stato scongiurato il taglio dei chilometri del 45 % prospettato dalla Regione, ma ancora rimane il problema relativo al contratto di servizio che ancora il Comune di Catania non ha rinnovato, sicuramente perché ancora non ha certezze sul Decreto. I dipendenti oggi sono a disagio perché vivono nell’incertezza ed è quindi come un cane che si morde la coda. Tutto questo a partire da giorno 1 porterà alla sospensione del servizio pubblico in città. Non c’è rassicurazione da parte di nessuno. Il Decreto farebbe avere una boccata d’ossigeno al Comune, che così potrebbe rinnovare il contratto, ma nonostante le parole del sindaco ancora non vediamo nulla”.

A pagare le conseguenze di questo problema sono i passeggeri, soprattutto quelli più anziani, che si troverebbero così costretti a non potersi muovere da una parte all’altra della città.

“Lo sciopero di giorno 25 – conclude Cottone – durerà dalle 10 alle 14 e noi porremmo tra i problemi l’incertezza e la scarsità di notizie. A chiedere sicurezza ci sono soprattutto i viaggiatori, che hanno paura di dover camminare a piedi a partire da giorno 1. Noi come organizzazione sindacale pretendiamo che qualcuno dia risposte concrete con date e numeri certi”.

Immagine di repertorio