Catania, due ostaggi per pagare debito di droga agli albanesi: estorsioni e “regali”, 12 arresti per mafia

Catania, due ostaggi per pagare debito di droga agli albanesi: estorsioni e “regali”, 12 arresti per mafia

CATANIA – Estorsione, spaccio e associazione a delinquere di stampo mafioso: queste le accuse nei confronti di 12 persone, arrestate nel corso dell’operazione Hostage. Una fitta rete criminale volta a ottenere il monopolio e il controllo sul territorio di San Giovanni Galermo e di Lineri a Catania.

A capo dell’organizzazione Orazio Coppola, riconducibile al clan dei Mazzei – Carcagnusi, facente parte della famiglia Santapaola-Ercolano. Accanto a lui uomini fidati, dediti allo spaccio e alle estorsioni. Ben sei quelle emerse durante le indagini e che hanno fatto emergere un altro dato significativo.

L’organizzazione, infatti, non puntava solo a pretendere le somme di denaro, ma, in alcuni casi, specie durante le festività pasquali e natalizie, pretendeva anche ulteriori “regali” consistenti nella fornitura di arredi per un valore complessivo di 20mila euro.

A gestire le piazze di spaccio a Lineri era Alessio D’Agostino, che a sua volta le “esportava” a Niscemi (Caltanissetta) grazie all’aiuto di Giovanni Ventorino e Giuseppe Quaceci. Carmelo Distefano, invece, aveva il controllo di San Giovanni Galermo.

Due i tipi di droga maggiormente immessi sul mercato: marijuana e cocaina. L'”erba” proveniva in gran quantità dall’Albania e diverse erano le garanzie date, non solo dal punto di vista economico.

In un episodio, infatti, due persone mandate nel paese balcanico sono state sequestrate per due mesi in attesa di estinguere un debito.

Nel corso delle indagini è stata ricostruita anche un’estorsione commessa da Antonino Nicolosi, relegato agli arresti domiciliari. Gli altri fermati sono stati rinchiusi nel carcere Bicocca di Catania.