SPECIALE SPORT:  Calcio, i diversi volti di Catania, Palermo, Trapani e Messina

SPECIALE SPORT: Calcio, i diversi volti di Catania, Palermo, Trapani e Messina

Si conclude il 2014 per le formazioni siciliane del campionato di calcio professionistico. Il sorriso raggiante stampato nel viso di chi veniva da un’annata disastrosa appartiene al Palermo, tristezza e depressione figurano invece nell’animo del Catania. Il Trapani ha il volto di un bimbo felice e smanioso di crescere, che in questi mesi sta apprendendo di avere raggiunto un buon livello di maturità e, con dedizione, intende continuare ad imparare guardando al futuro con ottimismo. Poi c’è un Messina alla ricerca di una vera e propria identità dopo la gioia sprigionata dalla promozione nella Lega Pro unica.

A piangere nel senso autentico del termine è sicuramente il Catania. Concludere l’anno solare dalla Serie A alla zona playout in Serie B rappresenta un brusco passo indietro rispetto al progetto ben avviato nel passato. Un giocattolo rotto, che nell’anno nuovo dovrà essere ricomposto ad hoc per ripristinare il sorriso di una tifoseria afflitta, amareggiata e preoccupata per il futuro. L’incubo della retrocessione in Lega Pro esiste, i numeri certificano infatti l’andamento altamente deficitario della squadra dell’Elefante nel 2014. L’unico successo in trasferta è stato accolto con angoscia profonda dal popolo rossoazzurro, perché ha sancito la retrocessione dalla A pur avendo vinto a Bologna l’11 maggio.

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Nei mesi successivi, i tifosi hanno sottoscritto oltre 10.000 abbonamenti condividendo in pieno lo slogan “RipartiAmo”, ma il Catania ha rimpiazzato i partenti con giocatori che, a conti fatti, nella maggior parte dei casi hanno deluso le attese. Parecchi elementi dimostrano di non calarsi nella realtà della Serie B. A questo vanno aggiunti i numerosi infortuni che hanno accompagnato il 2014. Una lunga serie di problemi fisici che hanno devastato il Catania sia nella stagione precedente che in quella regolare. Si pensava che affidando la preparazione atletica a Ventrone si sarebbe drasticamente ridotto il numero d’infortunati, invece così non è stato. Tuttavia la società etnea crede che, nel lungo periodo, la dura preparazione ventroniana possa dare i frutti sperati. Vedremo di capire nel 2015 se saranno maturi o meno. Dipenderà molto dalle scelte societarie e dalle strategie da adottare alla riapertura del calciomercato. Per intanto va in archivio un 2014 totalmente negativo per i colori rossoazzurri della Sicilia, tanti dubbi e perplessità. Ripartendo dalla carica e dall’esperienza di uomini come Alessandro Rosina ed Emanuele Calaiò, che non smettono di credere nel progetto Serie A nonostante tutto.

Passando da un estremo all’altro, si respira un’atmosfera molto diversa nella sponda rosanero. A Palermo c’era una stagione ampiamente negativa da riscattare, i tifosi vedevano la fine di un ciclo con la retrocessione in B, temevano il peggio dopo nove stagioni consecutive nella massima categoria. Gennaro Gattuso, scelto dal Presidente Zamparini per dare una scossa all’ambiente, non ha ottenuto i risultati sperati ma si è rivelata perfettamente azzeccata la scelta di puntare, al suo posto, su Giuseppe Iachini. Con lui al timone rosanero il 2014 è indirizzato verso eccellenti risultati. Iachini riesce infatti nell’intento di consolidare finalmente un gioco di squadra. Il Palermo non è più un’accozzaglia di giocatori sprovvisti della capacità di creare un unico blocco.

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Ben presto la formazione rosanero riesce a compattarsi, con il passare del tempo cresce l’autostima, c’è la voglia di gettare il cuore oltre l’ostacolo, di scendere in campo per riportare fattivamente Palermo nel paradiso della Serie A. Salgono in cattedra calciatori come Bolzoni, che incarna lo spirito guerriero del Palermo, ma soprattutto Hernandez, migliore marcatore della squadra, e viene fuori l’estro di Dybala, giocatore che ha compiuto passi da gigante, al punto da fare gola a società di prima fascia europea allo stato attuale. Una volta raggiunta la Serie A con ben 86 punti conquistati, i tifosi rosanero hanno ricambiato con la stessa moneta il “funerale” organizzato nella precedente annata dai cugini del Catania. Oggi la compagine rosanero è decima nella massima categoria e continua ad entusiasmare per qualità del gioco espresso e risultati.

Tornando nel pianeta Serie B, menzione a parte merita il Trapani. Il Presidente Morace conferma in panchina Roberto Boscaglia, scelta rivelatasi azzeccata. Galvanizzato dal precedente campionato che lo ha visto ottenere la promozione dalla Lega Pro alla B, il Trapani incanta tutti per gran parte della stagione rivelandosi una piacevolissima realtà cadetta. Il complesso di squadra piace per organizzazione, bontà del gioco espresso, grinta, spirito di gruppo ed emergono le straordinarie doti in fase realizzativa di un calciatore che, misteriosamente, non ha mai avuto la fortuna di esprimersi in palcoscenici più importanti. Risponde al nome di Matteo Mancosu. Attaccante cagliaritano classe 1982, Mancosu già al primo anno in maglia granata aveva evidenziato buone qualità. Ma probabilmente nessuno si sarebbe aspettato che nella passata stagione, in B, realizzasse qualcosa come 26 reti.

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Un’autentica forza della natura che ha trascinato il Trapani verso un campionato memorabile. Nella stagione regolare la compagine granata si propone con rinnovata voglia di fare ed uno spiccato desiderio di migliorare addirittura il rendimento del precedente campionato chiudendo il 2014 a quota 30 punti, come Lanciano e Pro Vercelli nella fascia medio-alta della classifica confermando la validità del progetto Morace. Adesso i trapanesi sognano un girone di ritorno da urlo e di giocarsi la possibilità concreta di lottare per la promozione in Serie A, traguardo mai raggiunto nella storia.

In conclusione ci soffermiamo sull’altra realtà del calcio siciliano professionistico, il Messina. La chiave dei successi giallorossi, nell’ottica di conquistare la promozione nella Lega Pro unica, è rappresentata sicuramente dal cambio alla guida tecnica della squadra, con Gianluca Grassadonia a sostituire Gaetano Catalano. Questo, unitamente ad una serie di movimenti in entrata ed in uscita nella sessione invernale del calciomercato, rinvigorisce la squadra peloritana, la quale inanella una serie utile di risultati tali da far vincere il campionato di Seconda Divisione.

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Merito anche della dirigenza ed in particolare dell’operato dell’ex dirigente del Catania Lo Monaco. Entusiasmo alle stelle per il popolo giallorosso che intravede finalmente un po’ di luce dopo avere vissuto lungamente tra le fiamme del purgatorio. L’inizio della nuova stagione, però, non coincide esattamente con quanto si aspettava il popolo messinese. L’adattamento ad una categoria diversa dalla Seconda Divisione è complicato, con un bilancio complessivo frutto di appena tre vittorie, otto pareggi e sette sconfitte. Il 2014 si è concluso con l’interruzione del rapporto con Ferrigno e l’assunzione, al suo posto, del direttore sportivo Danilo Pagni. Obiettivo intervenire sul mercato di gennaio con pochi innesti ma mirati per raggiungere una tranquilla salvezza.

Adesso Catania, Palermo, Trapani e Messina si preparano ad affacciarsi al nuovo anno con tanta voglia di ben figurare. Chi per riscattare un 2014 disastroso, chi per risalire la china, continuare a stupire e sognare in grande. La parola passa al 2015, alimentando le speranze dei tifosi delle rispettive squadre siciliane.