Al MacS protagonista Marc Vinciguerra con la mostra evento “di Cielo e di Terra”

Al MacS protagonista Marc Vinciguerra con la mostra evento “di Cielo e di Terra”

CATANIA – Sabato 15 giugno alle ore 20, al MacS (Museo di Arte Contemporanea Sicilia), diretto da Giuseppina Napoli, sarà inaugurata (in via Crociferivia S. Francesco n. 30, a Catania) la mostra evento intitolata “di Cielo e di Terra” firmata dall’illustre scultore Marc Vinciguerra, attualmente tra i protagonisti della 58th Biennale di Venezia.

Per l’occasione, introdotti da Giuseppina Napoli, interverranno l’artista, Marc Vinciguerra e, in qualità di curatore, il prof. Adriano Pricoco (Accademia della Belle Arti di Catania).

La mostra (aperta al pubblico fino al prossimo 15 settembre, sarà visitabile da martedì a domenica, dalle 10,30 alle 17,30) consta di cinque sculture (nelle foto allegate al presente CS):

  • The Triptych of The Religion of Atheism (Scultura Triptycs 2015 -2017);
  • The Ecstasy of the Absence of Meaning (Scultura Portrait 2017).

Le medesime opere faranno parte della collezione permanente del MacS.

“Fin dalla notte dei tempi i nostri antenati guardavano al firmamento come luogo del trascendente. Una distanza che appariva infinita, quella tra il Cielo e la Terra – ha spiegato Giuseppina Napoli (Direttrice MacS Catania) -. Nonostante oggi il Cosmo sia sempre meno lontano e meno sconosciuto, in quella stessa distanza ancora risiedono i più grandi e assoluti interrogativi dell’Uomo. È un bisogno insito nella sua fragilità temporale la ricerca di Dio o la sua negazione. Prima dell’Idolatria, della divinazione, della Religione, della Filosofia, della Teologia viene sempre l’Uomo con le sue domande. E ancora oggi, mentre la robotica conquista il nuovo millennio nessuna Scienza e nessuna Religione hanno risposte certe da esibire,lasciando ai singoli e alla loro personale e intima ricerca una risposta o un dubbio perenne. Ed ecco che l’Arte, chiave magica di ciò che si pone tra l’Uomo e l’Altrove, torna ancora e ancora a porci l’eterno quesito. Marc Vinciguerra esplora con rara sensibilità attraverso la matericità delle sue opere la strada della spiritualità umana, atea, laica, credente, ma sempre umana. Ed è all’Uomo e alla sua ricerca tendente all’infinito o al finito cui l’artista dedica un trittico di grande intensità espressiva ed emotiva, un momento di sosta tra la ricerca e il credo”.

“Il trittico ‘The Religion of Atheism’ che Marc Vinciguerra espone negli spazi del MacS, sovverte l’imperativo darwiniano ed al contempo rinnega ogni possibile dogma – dichiara il Professor Adriano Pricoco (Accademia della Belle Arti di Catania) -. Per comprendere la metodologia operativa dell’artista francese bisogna sottolineare che l’uomo è l’epicentro della sua ricerca. Non l’istanza paradigmatica di un pool memico all’interno del quale possano trovare terreno fertile asserzioni di natura dualistica. È evidente che la figura umana si erga a metafora di identità contrapposta all’alterità del dogma religioso. Del resto la figura dell’artista ha già un ché di spirituale, l’atto della creazione contiene in se una componente dogmatica. Ma soffermiamoci sulla figura metaforica: come afferma lo stesso artista, l’intento è trovare una spiritualità post-Dio, una identità non deliberatamente laica, bensì consapevole, intellettualmente conscia che possa portare ad una nuova definizione di Sacro, sebbene non di natura teleologica”.