L’Istituto Malerba alla riscoperta del Borgo di Ognina

L’Istituto Malerba alla riscoperta del Borgo di Ognina

CATANIA – Conoscere la storia dei luoghi in cui viviamo, studiamo, lavoriamo: è l’avventura nella quale si sono lanciati i bambini della classe IIID della scuola Agatino Malerba, plesso di via Anfuso.

Guidati dalla loro insegnante di Storia e Geografia, Silvia Caci, hanno coinvolto genitori e nonni alla scoperta di un angolo della nostra Catania, uno dei borghi d’Italia ricchi di fascino e di cultura.

E così, nel soleggiato pomeriggio dello scorso 11 maggio, alla presenza del Dirigente scolastico, Agata Pappalardo, e di una unità del personale ATA, rappresentato da Vera Maiore, sempre pronte a seguire gli allievi nella loro crescita umana e culturale, i bambini hanno ripercorso, con le loro parole, la storia di Ulisse e Polifemo, che la tradizione vuole ambientata in questi luoghi: dall’approdo nella costa siciliana alla curiosità che lo portò ad addentrarsi nell’antro del Ciclope, dalla paura di morire divorato all’accecamento della bestiale creatura, dall’inganno del nome allo stratagemma ideato per uscire dalla spelonca, Ulisse è divenuto per i bambini il simbolo di chi non si arrende di fronte alle difficoltà e usa l’ingegno per sconfiggere la forza bruta.

A rendere indimenticabile quel pomeriggio è stata la partecipazione attiva di tre generazioni: i bambini, che raccontavano il passato mitico, i genitori, che li accompagnavano in questa scoperta, e i nonni, che illustravano con passione com’era il borgo ai tempi in cui erano bambini.

“Quando si parla di Ognina, non posso non emozionarmi”, ha confessato una nonna, Mariapia Raciti, che a Ognina ha trascorso gli anni della sua fanciullezza. I bambini hanno così rivissuto le emozioni di una generazione che passava le sue giornate immersa nella magica atmosfera del borgo, nuotando nelle acque ancora limpide del porticciolo e assaporando la genuinità del pesce appena pescato.

Le foto che ritraevano il borgo in quegli anni, cercate con cura e commentate dai nonni presenti, hanno proiettato i presenti indietro nel tempo, mentre i gradini della chiesa di Santa Maria di Ognina, le cui cerimonie scandivano le giornate della vita dei bimbi di allora, sono stati i “sedili” che hanno consentito a grandi e piccoli di interagire, come in un teatro, alla scoperta di una storia che interpella tutti. 

Nei giorni in cui si discute sul ruolo della storia a scuola e sempre più numerose sono le adesioni all’appello lanciato dallo storico Andrea Giardina, dalla senatrice Liliana Segre e dallo scrittore Andrea Camilleri in difesa di questa disciplina nei vari gradi del percorso formativo degli allievi italiani, iniziative come quella portata avanti dai bimbi della IIID della Malerba testimoniano che la valorizzazione del passato nasce, innanzitutto, dalla consapevolezza della sua preziosità e del suo fascino.

Solo chi vive e rivive la storia come un dono delle generazioni che ci hanno preceduto può comprenderne a fondo l’importanza.

Articolo redatto in collaborazione con la professoressa Cristina Soraci