Pina Marino, la “mamma dell’atletica leggera” spegne 83 candeline: dal ’52 al 2013 a servizio dello sport

Pina Marino, la “mamma dell’atletica leggera” spegne 83 candeline: dal ’52 al 2013 a servizio dello sport

CATANIA – Pina Marino, nata a Catania il 24 maggio 1936, dal 1952 al 2013 ha speso la sua vita per l’atletica leggera.

È stata impegnata in questo lungo arco temporale come atleta con la “Libertas Ciclope Catania”, tecnico della “Libertas Katana Atletica Catania”, docente all’ISEF e al corso universitario di Scienze Motorie di Catania.

Tappa su tappa, sino a raggiungere, come prima donna in Italia, la nomina ad allenatore nazionale e ricevere la Quercia al merito di I, II e III grado, le onorificenze più prestigiose della Federazione Italiana di Atletica Leggera. Sposata con Ignazio Russo ha avuto tre figli: Uccio, Alessia e Danilo.

Gli anni Cinquanta rappresentano un periodo di risveglio dell’atletica leggera siciliana e in particolare di quella femminile, che registra dei notevoli progressi in tutte le specialità. Questo anche per la nuova pista in tennisolite del Cibali di Catania, inaugurata nel 1954 e quella dello Stadio delle Palme (1956). Per le partenze nelle gare di velocità si dovevano preparare delle buchette con una pietra sulla carbonella prima e sulla tennisolite dopo, così Pina Marino da pioniera disputava le sue gare nel 1952, a 16 anni, dedicando la prima vittoria, in una leva studentesca, alla madre deceduta pochi mesi prima.  

Il primo 13”0 nei 100 metri in Sicilia fu stabilito dalla messinese Adriana Origlio nel 1953, eguagliato poi dalla compagna Gabriella Pinto nel 1955 e da Pina Marino (Lib. Ciclope Catania) nel 1956. Il 4 novembre di quell’anno, la catanese realizzò a Palermo una bella doppietta 100-200, come già detto, 13”0 e 27”1 sulla doppia distanza, rispettivamente quarto e quinto tempo di sempre in Sicilia sino a tutto il 1960. Così scriveva il compianto Carmelo Gennaro su “La Sicilia”: “Ottanta metri piani, Pina Marino guizza via come un aereo a reazione. Chi la piglia più, quella! Un’atleta a metà gara si ritira, la professoressa chiede il perché di questo ritiro alla sua allieva, che le risponde: ‘era troppo forte’ e per poco l’insegnante non sviene”.

Pina Marino, diplomatasi all’ISEF di Roma e chiusa la carriera di atleta, con il marito Ignazio Russo, buon saltatore in lungo, ha fondato una Società femminile di grande levatura: la Libertas Katana Atletica Catania, capace di lanciare nella nazionale atlete come Lucia Guglielmino e Giuliana Lo Giudice nei 200, Concetta Gueli (400m ostacoli), Silvana Torrisi (lungo). I coniugi Russo sono l’unica coppia in Italia ad avere entrambi la Quercia al merito di III grado.

Ignazio Russo – Consigliere della Fidal, prima regionale (1984-1992), poi nazionale dal 1992 al 2000, responsabile del Settore giovanile e nella Commissione tecnica sino al 2008 – così racconta della moglie: “Non era facile allora avvicinare una ragazza, tranne in occasione di qualche trasferta. I nostri avversari maggiori erano i palermitani, che dimostravano una grande simpatia per le ragazze di Catania. Galeotto fu nel 1955 il triangolare di Napoli (Sicilia, Calabria, Campania): quattro giorni insieme, senza staccarci. Ci sposammo nel 1963 in una chiesa vicino allo Stadio, così da andare, dopo la cerimonia, al Cibali per fissare questo momento proprio in quella parte di pista, dove ci eravamo conosciuti, vicino alla pedana del salto in lungo”.

Allieva del prof. Santo Caponnetto, il fondatore dell’atletica femminile etnea nel dopoguerra, Pina Marino è salita a sua volta in cattedra come specialista nella velocità e negli ostacoli, unica donna siciliana a essere insignita della Stella d’Oro del Coni.

Definita dallo stesso Bruno Cacchi, recentemente scomparso, “Cacchi in gonnella”.

La “mamma dell’atletica leggera”, come allenatrice e per la sua presenza costante alle gare e ai raduni, sia regionali che nazionali: basti dire che alcune atlete della Libertas Katana Atletica Catania sono ancora primatiste siciliane dopo più di 40 anni, come Carmela Micieli nell’alto Juniores (1,73 nel 1976), adesso detiene i record Master SF55 e SF60.

Diversi gli ex colleghi e gli amici di Pina Marino che così commentano la festeggiata. Come Alfio Giomi: “A nome dell’Atletica Leggera Italiana, grazie, grazie veramente di cuore per tutto quello che hai fatto per il nostro Sport. Una lunga carriera che ti ha visto protagonista prima come atleta e poi come tecnico nella ricerca del talento e soprattutto nella diffusione della pratica sportiva. Grazie ancora di tutto e affettuosi auguri per questi tuoi splendidi 83 anni, a nome mio personale, del Vice Presidente Vincenzo Parrinello e del Segretario Generale Fabio Pagliara”. Pino Clemente: “Il rimpianto di essere stato figlio unico è stato in gran parte mitigato dalla mia fraterna amicizia con Pina e Ignazio, la pregiata coppia, che è andata ben oltre i confini delle appassionanti contese sportive che hanno fatto tanta Storia dell’Atletica siciliana”.

E ancora Il Polo B: “Nama vistu di tutti i culuri… Vecchi e cutti, beddi ebrutti. Una sola riuscì a terrorizzare il Polo B. Lei la cugina di “Angela” dei Ricchi e Poveri… Sguardo accattivante, occhi da birbante, cuore da gigante. Grazie per l’affetto a noi dato, rimarrà sempre nei nostri cuori”. E Alfio Cazzetta: “Erano veloci le tue gambe, un mulinello. I tuoi piedi accarezzavano il terreno, volavi leggera sulla terra rossa, gli anni hanno rallentato la tua corsa. È il destino di tutti, ma è dura per chi volava. Cosa beffarda è la vita. Ti illude con gli allori, ma alla fine è sempre lei che vince”.

Gianfranco Carabelli: “Pina è una delle più belle figure di tecnico che abbiano frequentato i campi di atletica leggera. Di Lei spiccano l’intelligenza espressa con occhi bellissimi, mentre con un sorriso irresistibile da comunicare tanta dedizione e tanto amore verso le sue atlete e verso le persone amiche”. Filippo Di Mulo: “La mia carriera da atleta inizia ai Campionati Studenteschi del 1976, grazie alla segnalazione di una persona speciale, la prof.ssa Pina Russo”.

E infine Laura Torre: “Donna e allenatrice molta severa. A distanza di tanti anni, riconosco i suoi pregi, la serietà nel lavoro e l’impegno costante, valori che mi hanno formata. Il prof. Ignazio Russo per la festa degli 80 anni di sua moglie allo Sheraton ha detto: “Vi abbiamo cresciute tutte come figlie”. Questa frase non la dimenticherò mai”.

Qui il curriculum della 83enne Pina Marino.

Nelle foto: l’atleta Pina Marino; al centro con le sue allieve della Katana

Michelangelo Granata